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La patria dell’automobile dichiara bancarotta

Detroit è in bancarotta. La patria dell’industria automobilistica americana ha ufficialmente dichiarato fallimento in tribunale, ha fatto sapere il governatore dello Stato del Michigan, Rick Snyder, diventando così la prima grande metropoli degli Stati Uniti a cedere sotto il peso di un debito, enorme, di 18,5 miliardi di dollari.Una fine annunciata nonostante i segnali di ripresa del settore automobilistico, colonna portante dell’economia cittadina, e gli sforzi del commissario straordinario Kevyn Orr che era arrivato a far valutare e catalogare il patrimonio artistico e i quadri del Museo cittadino proprio in vista di una possibile vendita per pagare i creditori.Una città che chiude così un lungo periodo di declino, peggiorato negli ultimi decenni dalla crisi internazionale e dalla fuga senza fine di cittadini che hanno svuotato interi quartieri, lasciandosi alle spalle quasi 80mila edifici abbandonati. I numeri parlano di una caduta inarrestabile con gli 1,8 milioni di abitanti del 1950 diventati oggi 685mila, un’emorragia che ha provocato un effetto domino negativo su spese e servizi.(Immagini Afp)

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