Con l’amministratore delegato Alessandro Profumo, Leonardo ha presentato oggi a Genova il Polo di competenza nazionale. Mira a raccogliere le competenze sulle tecnologie dirompenti e a spingere la trasformazione digitale dell’industria di settore. Al centro c’è il supercomputer davinci-1, mostrato per la prima volta alla stampa, determinante per approdare nella data-driven economy
Supercalcolo e intelligenza artificiale per cavalcare l’onda della rivoluzione digitale. Leonardo ha scelto Genova per il “Polo di competenza nazionale”, presentato oggi insieme al debutto alla stampa del supercomputer davinci-1. L’obiettivo è accelerare la trasformazione industriale e accompagnare la crescita del Paese, anche attraverso i laboratori congiunti con l’Istituto italiano di tecnologia (Iit), tutti dedicati alla robotica.
L’EVENTO
Insieme all’amministratore delegato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, sono intervenuti Stefano Amoroso, direttore comunicazione, Tommaso Profeta, capo della divisione cyber security, Carlo Cavazzoni, head of computational R&D e direttore dello HPC Lab di Leonardo e Alessandro Massa, head of research laboratories. Profumo ha prima di tutto ringraziato Roberto Cingolani, già cto dell’azienda e attuale ministro, ideatore di Labs di Leonardo, all’interno dei quali si inserisce il davinci-1. Poi il focus sul contributo che simili tecnologie possono dare alla strategia industriale. In un mondo che cambia alla velocità della luce, più che cambiare il modello di business si tratta di “garantirne la sopravvivenza” in un futuro che sarà sempre più permeato dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Vale prima di tutto la capacità di trattare rapidamente grandi quantità di dati, missione principale del supercomputer. “La gestione del dato è l’operatività di Leonardo”, ha detto Profumo. Tutto ciò segue la strategia industriale (comprese le prospettive nel contesto europeo): “La nostra strategia è di essere forti in elicotteri e velivoli e avere come anello di congiunzione la cyber e l’elettronica per la difesa, che tiene insieme queste due piattaforme”, ha aggiunto l’ad.
L’IMPORTANZA DEI DATI
“Il dato visto come materia prima”, è uno dei punti-chiave individuati da Cavazzoni. Il dato per essere utilizzato necessita di essere trasformato, e per far farlo servono capacità di elaborazione che permettano anche l’estrazione dei dati stessi. Per lavorare tale materia prima ci vuole, quindi, un bilanciamento tra capacità di memorizzazione e capacità di calcolo, che pur essendo due capacità distinte, sono fortemente collegate fra loro. Il supercomputer permetterà proprio di estrarre il valore del dato, e si concentrerà sullo sviluppo di due aspetti: l’intelligenza artificiale che si occupa di estrapolare gli algoritmi, e il digital twin che permette la replicazione nel mondo virtuale (il cosiddetto metaverso) di un oggetto reale, fondamentale per accelerare ricerca, sviluppo, test e prototipazione. Tuttavia, è bene non dimenticare la componente umana, infatti “oltre a creare le tecnologie, si lavora con le persone che dovranno svilupparle”, ha specificato Massa in audio collegamento. “L’innovazione è una precondizione dello sviluppo, ma non esiste senza le idee dell’uomo”, gli ha fatto eco Profeta. La tecnologia è pensata dall’uomo per l’uomo “che rimane al centro di questo disegno e dell’azione fatta da Leonardo su Genova”, ha aggiunto il capo della divisione cyber security.
IL RUOLO DI GENOVA
Per tutto questo si è scelta Genova, storica ex repubblica marinara, città natale dell’amministratore delegato di Leonardo. “Può essere un punto di attrazione per intelligenze che si occupano del digitale”, ha dichiarato Profumo. L’obiettivo è “essere come una roccia a cui si attacca il corallo, un punto da cui partire”. Proprio l’attrattività riconosciuta dell’azienda di piazza Monte Grappa, potrà attirare giovani e lavoratori da tutta Italia e tutto il mondo. Inoltre, si pensa di utilizzare la futura Cyber academy “come piattaforma dove vengano rodate le nostre stesse competenze, ma vorremmo offrire questa come piattaforma per altre aziende”. Anche l’Academy potrà, quindi, diventare punto attrattivo della città di Genova, nonché una piattaforma che permetterà anche ad altre aziende del settore di erogare i propri servizi garantendone la qualità.
IL SUPERCOMPUTER DAVINCI-1
Avrà fattore attrattivo anche il “davinci-1”, il supercomputer di Leonardo simbolo di innovazione tecnologica realizzato in partnership con Atos, e dotato di acceleratori di ultima generazione Nvidia A100. Inserito fin dalla sua nascita, a dicembre 2020, tra i primi cento supercomputer al mondo secondo la classifica “top 500”, sul podio del settore aerospazio e difesa. Vanta una potenza di calcolo impressionante, superiore a 5PFlops (pari a 5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo): per avere un’idea della portata è pari a diecimila personal computer di ultima generazione. Il davinci-1 fisicamente è costituito da due blocchi, uno frontale di storage per la memorizzazione dei dati con migliaia di hard disk, e uno con la capacità di calcolo e i nodi di elaborazioni di calcolo. Tale blocco è contenuto in una sorta di “gabbia” finalizzata al raffreddamento delle componenti.
L’ECCELLENZA TECNOLOGICA
Il supercomputer può contare su una batteria di oltre cento unità, nonché su una rete ad altissime prestazioni. Le più recenti tecnologie hardware e software permettono al davinci-1 di memorizzare circa venti milioni di gigabyte. Tali prestazioni consentiranno di accelerare nell’innovazione presente e futura sotto diversi aspetti: intelligenza artificiale e sistema intelligente autonomo, big data analytics, high performance computing, elettrificazione di piattaforme aeronautiche, materiali e strutture e tecnologie quantistiche. Si potrà così potenziare sensibilmente il processo di digitalizzazione industriale in atto, con ricadute sullo sviluppo competitivo non solo per la società di Leonardo, ma per tutto il sistema-Paese.
LEONARDO LABS
D’altra parte, lo sviluppo di tecnologie disruptive e il progresso digitale nel mondo procedono ad un ritmo senza precedenti, e stare al passo nel mercato rappresenta una sfida per ogni realtà industriale nei settori competitivi. Leonardo vi ha risposto con i suoi “Labs”. Presentati poco più di due anni fa, e trasversali alle divisioni (e quindi alle aree di business aziendali), hanno lo scopo di anticipare la domanda del mercato sul fronte tecnologico, migliorando l’offerta di prodotti e servizi.
I laboratori permettono di sviluppare programmi “inter-divisionali” grazie allo staff misto che vi lavora, composto da giovanissimi ricercatori provenienti da tutto il mondo, ed esperti di Leonardo. La spinta alla ricerca avanzata svolta dai “Leonardo Labs” rientra in “Master the new”, il terzo pilastro (tutto dedicato all’innovazione) del piano strategico Be Tomorrow 2030, presentato già prima della pandemia con l’ambizione di anticipare il futuro, offrendo al sistema-Paese elementi di resilienza e occupazione altamente qualificata.
Il network dei “Labs” conta attualmente dieci laboratori, presenti sia in Italia sia all’estero, di cui tre sono laboratori congiunti con l’Iit. Attivi in otto aree di ricerca tecnologica contano 60 ricercatori inseriti; venti nella sede di Genova. La previsione è di impiegare circa 200 ricercatori a regime nei prossimi due anni. “I Labs sono incubatori di tecnologia, che rispondono alla necessità di anticipare e migliorare i nostri prodotti e servizi, garantendo a Leonardo una prospettiva di crescita di lungo periodo”, ha sottolineato Massa. Si tratta di creare innovazioni trasversali utili a tutte le fasi industriali. Sul fronte della robotica i progetti in essere, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Università degli Studi di Genova, riguardano la realizzazione di robot adattivi da utilizzare in ambiti produttivi complessi, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza degli operatori, la flessibilità degli utilizzi in ambienti non strutturati, situazioni non previste e condizioni ambientali critiche, nonché la capacità di agire in autonomia. Le principali applicazioni sono in ambito aerospaziale, di protezione civile, sicurezza e difesa.
LA CYBER-SECURITY
Anche le competenze cyber all’interno dei Labs di Genova permettono la protezione del multi-dominio con oltre cinquemila reti, proteggendo 70mila utenti in 130 Paesi diversi. Sono ben 90mila gli eventi di sicurezza monitorati ogni secondo, con più di 1,500 allarmi gestiti al giorno. Questi numeri danno un’idea della pervasività del dominio cyber, e per rispondere alle esigenze di questo nuovo dominio si rivela necessario proseguire nell’innovazione e sviluppo nel mondo della digitalizzazione. “La sicurezza rappresenta una precondizione per la protezione e lo sviluppo del Paese”, ha evidenziato Profeta. La produzione cibernetica è oggi più che mai al centro del dibattito. “La pervasività della minaccia e l’aumento delle superfici di attacco hanno provocato impatti diretti nella vita dei cittadini (come gli attacchi alla sanità), minaccia sempre più pervasiva e che è da ostacolo alla competitività del Paese”, prosegue il capo della divisione cyber security. Per questo motivo può rivelarsi proficuo accelerare sullo sviluppo di prodotti nazionali, infatti “Leonardo si pone come partner industriale del Paese e parte di un ecosistema più ampio che vede pubblico e privato collaborare insieme per affermare tecnologie che ci rendano sempre più autonomi anche nel settore strategico”.