L’India investirà 10 miliardi di dollari per incentivare la crescita dell’industria di semiconduttori nello sforzo di diventare un anello fondamentale della catena globale dei chip. Gli incentivi saranno utilizzati per attirare aziende, investimenti e creare nuovi posti di lavoro
L’India è diventata la nuova frontiera del mondo tech, attirando l’attenzione di start-up e tech provenienti da tutto il mondo e soprattutto dalla Cina. Infatti, da quando Pechino ha imposto rigide regolamentazioni volte a frenare il potere delle grandi aziende tecnologiche, molte di queste aziende hanno deciso di spostare i loro uffici, quartier generali e industrie fuori dai confini nazionali e alcune si sono spostati proprio in India.
Approfittando di questa occasione, in cui Nuova Delhi si trova in una situazione di vantaggio, il governo ha deciso di incentivare ancora di più la scelta di queste aziende cinesi (e non). In particolare, l’amministrazione di Modi ha deciso di investire 10 miliardi di dollari per attrarre società di semiconduttori e produzione di display, estendendo il sostegno fiscale fino al 50%. Tutto nello sforzo di riuscire a competere con alcuni dei più grandi produttori di chip presenti a Taiwan, in Cina e Israele. Con una strategia simile, l’India è diventata la seconda produttrice mondiale di smartphone, dopo la Cina.
L’India punta a un notevole ritorno economico nel settore dei chip, che negli ultimi decenni non ha goduto di forti crescite avendo vissuto all’ombra del Dragone. Il pacchetto fornirà “incentivi globalmente competitivi alle aziende di semiconduttori e produzioni di display, nonché di design,” ha comunicato il governo. Sottolineando come i semiconduttori e i display siano la base dell’elettronica moderna che guiderà la prossima fase della rivoluzione digitale.
Per l’amministrazione di Modi, questi incentivi daranno spazio di crescita a nuove aziende, creando circa 35 mila nuovi posti di lavoro high-skilled e altri 100 mila per i low-skilled workers, oltre ad attirare circa 8,8 miliardi di dollari in investimenti.