I fondi europei per rilanciare il sito archeologico di Pompei. Il governo si è impegnato per valorizzare gli scavi che da troppo tempo si trovano in condizioni non all’altezza della loro importanza culturale. Il ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, ha confermato l’utilizzo dei fondi Ue.
“Siamo arrivati a un buon punto – ha spiegato – entro l’anno si pensa di riuscire a impegnare almeno 50 milioni di euro su 100, quindi il 50%”.Il ministro della Cultura, Massimo Bray, da parte sua ha annunciato l’apertura di dieci domus precedentemente non visitabili e, forte anche delle conferme dell’Unesco, invita tutto il Paese a fare sistema, in un’ottica di tutela della cultura, ma anche di sviluppo economico e occupazionale.
“Si è tutti d’accordo – ha detto – che bisogna fare sistema per raggiungere l’obiettivo anche perché avere unito turismo e cultura è una grandissima opportunità, non solo per valorizzare i beni artistici e paesaggistici del nostro Paese, ma anche per creare opportunità di lavoro e credo che questo sia uno dei primi impegni che il governo deve prendere”. Il Grande Progetto Pompei, quindi, prende il via. La prospettiva è il 2015, ma, per raggiungere gli obiettivi prefissati, occorre muoversi concretamente fin da ora, dopo tanti annunci cui non sono seguiti i fatti.