Fotografo musicale con un passato nelle cronache estere e politiche, Modica ha trascorso gran parte della sua carriera sotto i palchi dei festival indipendenti. Il ricordo di Umberto Pizzi
“Era un ragazzo modesto, appassionato, bravo. I fotografi raramente vengono fotografati, quindi mi fa piacere ricordarlo con una foto che gli scattai qualche anno fa insieme a Renzi. Lui la fece a me, io a lui”. A parlare è Umberto Pizzi, il soggetto è Pasquale Modica, accanto a Matteo Renzi, fotografato da Pizzi qualche anno fa. Modica, fotografo dalle tante vite professionali, è morto nella serata di ieri. A darne notizia i Subsonica, gruppo musicale che Modica da sempre seguiva per le esibizioni live.
“Gli sarebbe piaciuto emulare i grandi fotografi al tempo del Vietnam e collaborava con Repubblica e quando ci fu il golpe in Romania perché rischiò di morire. Si fermò qualche anno, ma ricominciò poi a lavorare. Proprio qualche giorno fa ho parlato di lui alla Luiss, con cui collaborava, così ho scoperto che non stava bene. È un grande dispiacere sapere che non c’è più”, ricorda Pizzi.
Modica, infatti, come ricorda il collega fotografo Pizzi, fu ferito in Romania, quando ci fu il golpe che portò alla caduta di Ceausescu. “Repubblica mandò un aereo privato per recuperarlo, perché rischiava la vita”. Modica lavorò sia come fotografo politico che per le cronache all’estero, fino ad arrivare però alla sua grande passione: la musica, diventando con il tempo uno dei fotografi di riferimento della scena rock indipendente.
I Subsonica ne hanno ricordato la persona e la carriera, dando la notizia della sua morte. “Oggi abbiamo ricevuto una notizia terribile. Nella notte è mancato PASQUALE MODICA il nostro fotografo live da sempre. Aveva scoperto di avere un tumore pochi mesi fa e ha preferito tenere riservata la notizia”, si legge sul post pubblicato dal gruppo musicale su Instagram. “Una scelta in sintonia con il carattere riservato e la con una storia da uomo d’altri tempi che lo ha visto attraversare – in veste di fotoreporter – anche scenari di guerra. Era stato addirittura ferito da una raffica di mitragliatrice in Romania, durante il rovesciamento del regime di Ceausescu. Da allora aveva scelto la musica come terreno di battaglia. E noi tra i suoi bersagli preferiti. Gli scatti live più indimenticabili degli ultimi 20 anni sono suoi. La storia che oggi possiamo ricordare in modo così vivido è passata attraverso il suo sguardo, le sue dita, la sua affabilità, la sua gentilezza”.
“Lo amavamo tutti, noi della band e tutti quelli della crew – si legge in conclusione -. Pasquale, oltre alle lacrime oggi solo applausi per te. Sei e resterai per sempre uno di noi. Abbracciamo tutti i famigliari e gli amici”.