“Faremo pressioni per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro civili pacifici, compresi i cittadini russi”, ha dichiarato il leader. E rispunta la “kill list” di Mosca che gli Usa hanno consegnato all’Onu
Quali sono i piani della Russia in Ucraina? Secondo il presidente Vladimir Putin non includono l’occupazione: la cosiddetta “operazione speciale” è pensata per garantire il diritto del popolo ucraino all’autodeterminazione e per “proteggere le persone che per otto anni sono state esposte all’umiliazione e al genocidio del regime di Kiev”. Dunque, Mosca sta cercando – almeno questa è la versione del Cremlino – “la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina”. Ma i carri armati che entrano da tutti i lati e i missili cruise su porti e aeroporti sembrano suggerire qualcosa di più.
Inoltre, ha spiegato Putin, “faremo pressioni anche per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro civili pacifici, compresi i cittadini russi”.
Nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno consegnato a Michelle Bachelet, responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’elenco degli “ucraini da uccidere o da mandare nelle carceri” non appena, nella capitale, s’insediasse un governo filorusso. Il Washington Post cita una lettera che individua i principali nodi del potere ucraino e il piano del Cremlino per scioglierli in una campagna d’”uccisioni mirate, rapimenti/sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e uso della tortura”. Uno scenario che ricorda quanto accaduto in Crimea nel 2014: la minoranza tatara costretta ad andarsene, i suoi leader imprigionati e ancora sotto processo.
La lista nera delle persone da far fuori, in caso d’occupazione dell’Ucraina, è stata spedita a Bachelet dall’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite di Ginevra, Batsheba Nell Crocker. Sarà una “catastrofe sul fronte dei diritti umani”, si legge. Mosca ha pianificato tutto, compresi il ”risveglio” di ufficiali dell’intelligence “dormienti” e “misure letali per disperdere le proteste pacifiche o per contrastare esercitazioni pacifiche di percepita resistenza da parte della popolazione civile”.