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Germania, Francia, Italia. Le pagelle (e le previsioni) di Barclays

Qualche barlume di speranza c’è nell’eurozona, ma Germania, Francia e Italia rimangono intrappolate nelle sabbie mobili della crisi economica, almeno per il resto del 2013. Se il problema di Berlino sono le ripercussioni negative della recessione che colpisce i suoi partner commerciali, a Parigi e Roma non resta che spingere sulle riforme interne, così, nel caso italiano, da aumentare la fiducia degli investitori e far respirare il settore dei titoli di Stato.

E’ questa in sintesi l’analisi che si evince da un report non pubblico di Barclays sull’eurozona. Il titolo dice tutto: “Una rondine non fa (ancora) la primavera”. Una primavera che ci costa l’attesa almeno del prossimo inverno.

Un inizio 2013 difficile

L‘economia tedesca ha sofferto di una “ripresa lenta nel 2013 ed è cresciuta a fatica a causa del freddo eccezionale che ha pesato sul settore delle costruzioni e di un crollo della domanda estera”, si legge sul report Barclays. Il consumo privato è stato forte e “per il secondo trimestre, ci aspettiamo un forte rilancio dell’attività edilizia e della produzione industriale”.

La crisi della domanda estera e il taglio delle stime sul Pil

Presentando una performance economica debole negli ultimi trimestri, “Barclays ha rivisto al ribasso le previsioni sul Pil 2013 di mezzo punto percentuale, allo 0,5%. E’ probabile che l’attività sia accelerata in modo significativo nel secondo trimestre, ma la forza della domanda globale di beni tedeschi, sia dall’Europa che da oltreoceano, resta un fattore di preoccupazione”.

Il voto di settembre

Ma la Germania dovrà fare i conti con una scadenza molto importante a breve. “Gli ultimi sondaggi sul voto del 22 settembre suggeriscono una nuovo mandato dell’attuale coalizione di governo Cdu/Csu/Fdp, che ha un leggero vantaggio anche se la corsa rimane difficile”. Ma niente boom di M5S alla tedesca, secondo l’istituto inglese. “In contrasto con gli altri Stati membri dell’eurozona, i partiti euroscettici probabilmente non otterranno grandi consensi in Germania data la robustezza dell’economia del Paese e del mercato del lavoro”.

La Francia alla ricerca di un equilibrio

Nonostante alcuni dati positivi negli ultimi mesi, “la Francia dovrebbe registrare una crescita negativa nel 2013 a causa della debolezza di inizio anno. Il governo sta spingendo sulle riforme ad un ritmo ritenuto compatibile con i limiti economici e sociali, considerati sull’intero mandato presidenziale”.

Le riforme intraprese e previste

Le prime riforme hanno riguardato un taglio della spesa pubblica, dei costi del lavoro insieme ad una riforma più vasta nel settore. “Ci aspettiamo – spiega Barclays – che il governo si concentri ora sulla riforma pensionistica, da approvare prima della fine dell’anno, e su una “revisione dei benefici per la disoccupazione, con un effetto positivo anche sugli stipendi e sulle finanze pubbliche”.

La fragile ripresa italiana

L’Italia si sta riprendendo lentamente da una dura recessione. “Ci aspettiamo che le esportazioni nette restino importanti e che i consumi privati si stabilizzino verso la fine dell’anno. Quella degli investimenti è stata l’unica componente della spesa che non si è stabilizzata nel primo trimestre del 2013. Ci aspettiamo che il Pil cali dell’1,7% nell’anno, prima di crescere dello 0,8% nel 2014”.

“La fragile ripresa richiede un’attuazione forte delle politiche per rafforzare la fiducia degli investitori. Senza azione politica, il debito pubblico crescente e le deboli prospettive di crescita lasceranno instabili i titoli sovrani”, conclude il report.



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