Quanto la pessima sortita pacifista del leader leghista ha avuto un effettivo riverbero in Rete e sulle piattaforme social e quanto, al contrario, sia invece rimasta confinata nella bolla digitale dell’informazione? Risponde Domenico Giordano, Arcadia
Il tonfo polacco di Matteo Salvini a Przemysl come era prevedibile ha trovato spazio su molta parte della stampa italiana che non si è lasciata sfuggire l’occasione di togliersi dalla scarpa un sassolino fastidioso cresciuto in questi anni, in particolare per alcune testate, fino al punto di diventare un vero e proprio macigno. Per lo più la linea editoriale dei commenti è oscillata tra giudizi impietosi e taglienti, mentre quando è andata bene ci si è fermati a una lettura sarcastica dell’accaduto.
Eppure, credo che valga la pena capire quanto la pessima sortita pacifista del leader leghista abbia avuto un effettivo riverbero in Rete e sulle piattaforme social e quanto, al contrario, sia invece rimasta confinata nella bolla digitale dell’informazione. Va detto subito che i dati sembrano spingere più per questa seconda direttrice interpretativa rispetto alla prima.
Partiamo dalla comparazione delle menzioni ottenute dalla keyword “Matteo Salvini” dal 3 al 9 marzo e quelle raccolte invece solo negli ultimi due giorni, ovvero dall’8 al 9 di marzo.
Ebbene, dal confronto è possibile vedere come delle oltre 3.700 menzioni totali, quelle incassate tra ieri e oggi incidono poco più del 40%, quindi in valore assoluti siamo a 1.590 menzioni, con una crescita neanche tanto esuberante rispetto alla media giornaliera di 538 menzioni.
Questo dato quindi fa pensare che il dibattito sulla figuraccia polacca e la possibile inadeguatezza salviniana, al momento, rimane ancora chiuso nelle stanze digitali degli opinion maker, degli osservatori attenti, degli attenti ai lavori, ma che non abbia conquistato sulla Rete l’attenzione dei pubblici.
È altresì chiaro che comunque Matteo Salvini paga pegno, anche in questo caso con una perdita comunque contenuta, rispetto al sentiment espresso dagli utenti che online si sono relazionati con il suo nome, tant’è prima della missione in Polonia il mood positivo era di poco superiore al 20%, mentre quello cristallizzatosi sulla keyword di ascolto solo ieri e oggi è sceso al 14,84%
Questa interpretazione che limita significativamente – almeno nell’immediato perché, a differenza della carta stampata, online il video di un Salvini palesemente imbarazzato e del tutto impreparato a replicare al sindaco di Przemysl, che gli mostra la maglietta con l’immagine di Putin, continuerà a produrre interazioni e a rigenerarsi – una ricaduta negativa sulla credibilità e reputazione di Salvini, trova nella classificazione delle fonti che hanno generato un engagement consistente un nuovo banco di prova.
Infatti, la fonte che ha generato la quota più consistente di engagement – 807 mila come valore assoluto – è l’account TikTok di VDnewsTV che ha un fandome di “soli” 190 mila follower e che – come scrivono sul loro sito – “tratta l’attualità con un palinsesto video su social impact e lifestyle con un approccio data-driven”.
Mentre, tutte le altre fonti, a cominciare proprio dalla fanpage di Salvini hanno ottenuto valori di engagement assolutamente nella norma, nessun particolare picco che vale la pena di segnalare.
Infine, se guardiamo gli hashtag utilizzati su Twitter nell’ultimo giorno, anche qui i numeri ci restituiscono una radiografia ridimensionata dell’attenzione della piattaforma. L’hashtag #Salvini ha ottenuto 3.500 citazioni mentre #Salvinipagliaccio solo 136 e #Salvinivergnonati 135.