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Nuove sotto varianti Covid, ma l’Austria fa dietrofront sul vaccino

Mentre diversi Paesi scelgono di allentare le limitazioni, e revocano addirittura l’obbligo vaccinale, Omicron continua a mutare e c’è chi avverte sul rischio che il virus possa rovinarci l’estate

 

“Sospendiamo la vaccinazione obbligatoria fino alla prossima valutazione da parte della Commissione di esperti”. Così il ministro per gli Affari costituzionali dell’Austria, Karoline Edtstadler, ha annunciato la nuova decisione sul vaccino anti-Covid 19. Il piano imposto dalle autorità in piena emergenza prevedeva il controllo dello stato di vaccinazione alle fermate dei mezzi pubblici, pena una multa fino a 600 euro.

Ma la marcia indietro non è l’ultima parola sulla gestione del virus. “Non è stato scritto l’ultimo capitolo in tema di vaccinazione obbligatoria – ha spiegato Edtstadler – perché, siccome il virus è molto mobile, dobbiamo essere flessibili e adattabili”. Il quadro giuridico sarà mantenuto in vigore nel caso in cui un’altra variante più pericolosa diventi dominante in futuro, ha aggiunto Edtstadler.

Per il ministro, l’obbligo con la variante prevalente (Omicron) non è proporzionato. Invece, il ministro della Salute austriaco, Johannes Rauch, crede necessario valutare la situazione tra tre mesi per prendere nuove decisioni.

Con il 74% della popolazione vaccinata con due o più dosi, l’Austria ha revocato la maggior parte delle sue regole di distanziamento sociale con una mossa che ha fatto eco ad altre nazioni europee che stavano considerando di provare a “convivere” con il virus, secondo il The New York Times.

Anche la Germania e la Francia hanno allentato le limitazioni, mentre a Hong Kong continua l’emergenza per i nuovi casi.

Nel mondo Omicron registra nuove varianti. L’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) conferma che la preponderanza di Omicron sulla variante Delta. La BA.1.1 resta la sotto variante predominante, con il 41% delle sequenze Omicron, ma molto vicino c’è Omicron 2 o BA.2 con il 34,2% delle sequenze a livello globale. Segue BA.1 con il 24,7% e BA.3, con conta meno dell’1%.

Ci sono anche le “varianti mix”. Il Technical Advisory Group sull’evoluzione del virus Sars-CoV-2 (Tag-Ve) e l’Oms seguono segnalazioni, su varianti ricombinanti, con un po’ di Delta e un po’ di Omicron.

Per l’Oms, si tratta di un fenomeno naturale, considerato un evento mutazionale atteso “come per qualsiasi altra variante emergente. Le informazioni epidemiologiche e di sequenziamento attuali per questi ricombinanti non indicano alcun segno di trasmissione rapida o cambiamento nella gravità clinica”.

Secondo le analisi del Ceinge-Biotecnologie avanzate, in Italia sono tre le sotto varianti Omicron in circolazione: la sua prima versione, la BA.1, la BA.1.1 e la BA.2.

Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, e consigliere scientifico del ministero della Salute per la gestione del Covid, avverte che “mentre ci stavamo avviando ad avere di nuovo un’estate buona, corriamo il rischio, di questo passo, di rovinarcela mentre invece si poteva gestire meglio […] la Francia che sospende il Green pass e da noi si è accusati di dittatura sanitaria per tenerlo. È estenuante. Eppure, è chiaro che se si apre la circolazione, per esempio sospendendo tutte le misure, come ha fatto la Gran Bretagna, c’è di nuovo un aumento dei casi”.

Intanto, nuove misure per la gestione post emergenza pandemica dovrebbero essere pronte per la prossima settimana, da quanto è stato riferito in conclusione del Consiglio dei ministri.



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