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Aiuti all’Ucraina. Perego e i parlamentari che si mobilitano

Medicinali, alimenti, vestiti e persino giocattoli. In tutta Europa, ma non solo, si moltiplicano i programmi per portare il proprio aiuto agli sfollati ucraini in fuga dalla guerra, con spedizioni di sostegno gestite da diverse organizzazioni e anche da singoli cittadini. A mobilitarsi anche i membri del Parlamento, tra cui Matteo Perego, che racconta ad Airpress i dettagli della sua iniziativa

L’invasione russa dell’Ucraina ha costretto alla fuga decine di migliaia di civili, forzate ad abbandonare le città bombardate. La crisi umanitaria, secondo l’Unhcr la più rapida dalla Seconda guerra mondiale, ha spinto i cittadini di tutto il mondo, e in particolare dell’Europa, a mobilitarsi per portare aiuti ai profughi ucraini. Viveri, medicinali e altro materiale sanitario, abiti pesanti e ogni altro bene di prima necessità da inviare ai confini con l’Ucraina per accogliere chi scappa dalla guerra voluta da Putin. Una collaborazione trasversale che sta coinvolgendo istituzioni, Ong, e singoli cittadini. Anche alcuni membri del parlamento, tra cui Matteo Perego di Cremnago, che ad Airpress racconta l’iniziativa a cui sta partecipando.

Qual è l’impegno del Parlamento italiano per fornire supporto alla popolazione ucraina? Quali sono le attività in programma?

Il Parlamento per rispondere alla guerra ha approvato lo stanziamento immediato di 110 milioni di euro in favore del governo ucraino. Inoltre, sono stati avviati programmi dedicati all’emergenza da parte della Croce rossa italiana e della Caritas a cui si affiancano centinaia di iniziative promosse da associazioni, regioni e comuni.

Sono molte le iniziative nate in modo spontaneo e a diversi livelli, come la sua, onorevole, che partirà a breve per portare beni di prima necessità. Come è nato questo progetto? E che tipo di mobilitazione è prevista?

L’iniziativa è nata insieme a due associazioni di veterani delle Forze armate italiane, “Non dolet” e “Good guys in bad lands”, con cui abbiamo avviato una raccolta fondi. A tale raccolta hanno aderito numerosi privati attraverso donazioni e forniture dirette di aiuti umanitari. Siamo convinti dell’importanza di unirci alla catena di solidarietà che ha avuto nel popolo italiano una straordinaria risposta. E per essere sicuri che i nostri aiuti arrivino a destinazione abbiamo organizzato un convoglio di dieci mezzi che è partito per arrivare al confine tra Polonia e Ucraina dove le autorità governative ucraine ci condurranno negli hub dedicati.

Che cosa prevedete di riuscire a portare?

La spedizione che stiamo organizzando prevede il trasporto di diversi beni di prima necessità di cui si ha bisogno nel territorio, tra cui: alimenti, vestiti, medicinali di pronto soccorso, farmaci, e coperte.

È previsto, inoltre, il trasporto in Italia di 16 civili ucraini, di cui otto bambini, presso la sede romana dell’Associazione “SalvaMamme Onlus”, vuole raccontarci qualcosa in più?

L’iniziativa che portiamo avanti prevede infatti, oltre al trasporto dei beni elencati, la fornitura del supporto logistico a 16 profughi ucraini, tra cui 8 bambini, per raggiungere l’Italia. All’arrivo nel nostro Paese verranno accolti dalla sede di Roma della onlus SalvaMamme. La crisi umanitaria che stiamo vivendo, e che purtroppo a mio avviso è destinata a perdurare, richiede uno sforzo senza precedenti e farlo in prima persona sento che sia un dovere



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