Gustav Mahler diceva: “Tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”. Insegnamento che è nostro dovere applicare a questi luoghi, sforzandoci di riaccendere il fuoco insito nei borghi per offrire a nuove comunità opportunità di crescita e sviluppo
Testimoni di cultura, grandi scrigni di beni artistici e ambientali, ma spesso preda della desertificazione sociale ed economica. Questi i nostri borghi, contraltare della vita frenetica in città, dove la qualità della vita è migliore e più libera dai vincoli di una grande città. È proprio nei borghi che dalla prima devastante ondata di Covid-19 ad oggi, assistiamo sempre più al diffondersi di nuovi modelli di organizzazione sociale.
Ma trasformare questi nuovi modelli in realtà, non è affatto semplice. Anzi, risulta un processo decisamente complesso se consideriamo che questi piccoli paesi sono spesso carenti di servizi essenziali. Tra questi, manca anche un’adeguata copertura internet. Marco Bussone, presidente nazionale Uncem (Unione nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani), in una recente lettera aperta ha evidenziato come “costruire comunità non significa rifare un borgo”, ma rinsaldare legami forti con i centri economicamente e socialmente propulsori. In tal senso la digitalizzazione diviene abilitatore di comunità, che fa emergere i borghi non solo come luoghi d’interesse storico-artistico e ambientale, ma soprattutto come incubatori di innovazione, capaci di dare slancio a nuove economie e nuove forme di società.
Da un’indagine di Analysys Mason, pubblicata a ottobre 2020, si stima che l’adozione di casi d’uso “full 5G” porterà benefici sul Pil europeo di circa 210 miliardi di euro e di oltre 14,2 miliardi di euro per l’Italia. Non è difficile quindi immaginare che una parte di questi benefici potranno provenire proprio dalle aree interne. I vantaggi della diffusione del 5G riguarderanno tutti gli aspetti principali del vivere quotidiano: dalla telemedicina all’agricoltura, dalla digitalizzazione del patrimonio artistico al turismo. Importanti le misure messe in atto dal governo per ridurre il digital divide sul territorio e per ridare vita ai borghi, come ad esempio il Piano Italia 1Giga, il Piano Italia 5G e il Piano Borghi. Quest’ultimo, che stanzia 1 miliardo di euro per la riqualificazione dei borghi, rappresenta sicuramente un passo significativo nella direzione auspicata.
Sempre più importante incentivare l’attività di chi detiene quelle capacità per ridare concretamente vitalità a zone interne e montane del Paese, attraverso azioni di empowerment territory, come lo sviluppo di una rete digitale adeguata. Gustav Mahler diceva: “Tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”. Insegnamento che è nostro dovere applicare a questi luoghi, sforzandoci di riaccendere il fuoco insito nei borghi per offrire a nuove comunità opportunità di crescita e sviluppo.