Skip to main content

Nuova condanna contro Navalny. Cosa rischia l’oppositore di Putin

La Procura ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere con una sanzione da 1,2 milioni di rubli. L’accusa di frode su larga scala si aggiunge alle altre condanne. Le peculiarità del processo e le ultime inchieste

Non è una sorpresa la nuova condanna contro Alexei Navalny, il volto più noto dell’opposizione al presidente Vladimir Putin. Il tribunale Lefortovo di Mosca ha giudicato colpevole il dissidente per i reati di frode su larga scala.

Secondo l’agenzia Interfax, la giustizia russa considera Navalny responsabile di “frode, ovvero ha rubato la proprietà di altre persone con l’inganno e violato la fiducia”, da quanto riferisce la sentenza del giudice Margarita Kotova. La scorsa settimana, la Procura ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere con una sanzione da 1,2 milioni di rubli, circa 9.500 euro. Non è ancora chiaro se sconterà la pena contemporaneamente alla prima condanna. La corte ha aggiunto che si pronuncerà sulle accuse di oltraggio che pesano nei suoi confronti.

Navalny si è presentato alle udienze del processo con la divisa da carcerato e ha pronunciato diversi discorsi per respingere le accuse. Sostiene che rispondono a motivazioni politiche.

Questo nuovo processo è cominciato un mese fa con una corte improvvisata nel carcere dove si trova Navalny. I sostenitori del dissidente hanno protestato davanti al tribunale di Mosca e denunciano che c’è stato un accesso limitato per la stampa.

Leonid Volkov, uno dei principali alleati di Navalny, ha abbandonato la Russia dove è accusato di diversi reati. In un messaggio su Facebook ha detto che le autorità russe vogliono che Navalny resti in prigione “fino all’ultimo giorno di vita di una di due persone: Navalny stesso o Vladimir Putin”.

Da quando è stato arrestato a gennaio del 2020, Navalny è stato condannato a una pena di due anni e mezzo di carcere per frode. Si trova in un carcere all’est di Mosca per avere malversato fondi raccolti dalla sua fondazione e avere insultato un giudice durante l’udienza. Per i critici del Cremlino, questo processo è un altro tentativo del governo russo di silenziare Navalny e tutta la sua squadra.

Poche ore fa, il quotidiano The Guardian ha svelato gli asset globali di circa 35 oligarchi e funzionari russi, molto legati a Putin, seguendo la lista di nomi indicata dalla fondazione di Navalny. Più di 17 miliardi di dollari tra conti bancari offshore, yacht, jet privati e proprietà di lusso a Londra, in Toscana e in Costa Azzurra.

In collaborazione con l’Organized Crime and Corruption Reporting Project, e altri organi di informazione internazionali, oggi sono stati presentati i primi risultati dell’inchiesta a più puntate.

Nella lista degli oligarchi russi ci sono Roman Abramovich, Alisher Usmanov e Oleg Deripaska, oltre ad altri imprenditori e funzionari, quasi tutti sanzionati dall’Unione europea, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito.

×

Iscriviti alla newsletter