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Alibaba, Baidu e JD.com. Quale futuro per il tech cinese

Le autorità di Pechino chiederanno ad alcune società quotate negli Usa, tra cui Alibaba, Baidu e JD.com, di presentare informazioni di audit, dimostrando la volontà della Cina di fare alcune concessioni per risolvere la situazione di stallo degli audit sino-americani. L’anticipazione in esclusiva di Reuters

Dopo il crollo in Borsa di qualche settimana fa, ancora notizie poco positive per i colossi del tech cinese. Le autorità di regolamentazione di Pechino, tra cui la China Securities Regulatory Commission (CSRC), avrebbero in programma nuove richieste per alcune società quotate negli Stati Uniti, tra cui Alibaba, Baidu e JD.com. La misura dovrebbe prevedere di rivelare informazioni di audit. La notizia è stata anticipata in esclusiva dall’agenzia Reuters.

Questa nuova stretta del governo cinese arriva quando “le autorità di regolamentazione cinesi stanno prendendo in considerazione una proposta per consentire alle loro controparti americane di ispezionare i documenti di lavoro di audit di alcune società cinesi che non raccolgono dati sensibili”, si legge su Reuters.

Liu He, vicepremier cinese, ha assicurato che gli ultimi incontri tra le autorità di regolamentazione cinesi e americane sulle società quotate negli Stati Uniti sono stati fruttiferi e che entrambe le parti stanno lavorando su piani di cooperazione.

All’inizio di marzo, le autorità hanno convocato le principali società di internet, tra cui Baidu Inc e JD.com Inc. “Gli è stato chiesto di preparare i documenti di audit per l’anno finanziario 2021 – ha spiegato l’agenzia -, tenendo presente le richieste delle autorità di regolamentazione statunitensi di maggiore divulgazione”.

Il governo degli Stati Uniti ha chiesto più volte l’accesso completo ai libri contabili delle società cinesi quotate in America, ma la Cina ha sempre respinto le richieste, argomentando di problemi di sicurezza nazionale, e il divieto di ispezione dei documenti di lavoro da parte di stranieri.

L’ultima decisione dimostra la volontà della Cina di fare alcune concessioni per risolvere la situazione di stallo degli audit sino-americani. L’obiettivo è sbloccare miliardi di dollari di investimento in società cinesi. Nel caso non arrivino i dati sui record di audit di queste società, le autorità Usa sono pronte all’espulsione delle aziende dalle borse americane. Secondo le previsioni di Goldman Sachs, all’11 marzo erano fermi circa 200 miliardi di dollari di investitori statunitensi.

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