Skip to main content

Nuova esercitazione per Mosca. In campo forze missilistiche strategiche

Si svolge nella regione di Orenburg, nella parte sud-orientale del territorio russo, l’esercitazione delle forze missilistiche strategiche di Mosca, il ramo separato delle Forze armate preposto al controllo dei missili balistici intercontinentali. Manovre simili a quelle che hanno preceduto l’invasione ucraina e che riaccendono le preoccupazioni di una escalation nucleare

Le forze missilistiche strategiche russe (Rvsn) hanno avviato una simulazione militare nella regione di Orenburg, a sud-ovest del Paese vicino al confine con il Kazakistan. Lo riferisce il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. L’occidente guarda alle esercitazioni con preoccupazione e mantenendo alto lo stato di allerta per possibili ripercussioni. Si riacccende così l’attenzione sullo spettro del dibattito nucleare.

Le esercitazioni

Le forze missilistiche strategiche russe coinvolte nelle manovre rappresentano un ramo separato delle Forze armate russe preposto al controllo dei missili balistici intercontinentali (Icbm) terrestri del Paese. Tali esercitazioni erano previste, e saranno supervisionate personalmente dal comandante delle Forze missilistiche strategiche. L’unità missilistica Yasnensky nella regione di Orenburg vede coinvolti più di 3mila militari, insieme a più di 300 unità di equipaggiamento.

Precedenti preoccupanti

Già alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, a inizio febbraio, le forze russe avevano svolto l’esercitazione “Risolutezza alleata 2022” a cui sono seguite, un paio di settimane dopo, le esercitazioni nelle acque artiche tra la Russia e la Scandinavia. Le manovre di Mosca di invasione via terra del territorio ucraino erano state quindi precedute dalle manovre militari terrestri congiunte di Mosca e Minsk in Bielorussia, a pochi chilometri dal confine ucraino. Secondo le stime della Nato erano coinvolte migliaia di unità, preposte a elaborare secondo quanto dichiarato da Mosca nuove tattiche per la lotta al terrorismo, anche interno. A questa esercitazione si va ad aggiungere quella di metà febbraio, tenutasi quando più di venti navi russe della Flotta del Nord hanno iniziato manovre live-fire nel Mare di Barents, nelle stesse ore in cui la Difesa russa affidava ai media del Cremlino i comunicati sull’inizio del ritiro di alcune unità dalle aree di confine con l’Ucraina, poi disatteso dagli eventi. Che questa esercitazione, come quelle che l’hanno preceduta, rappresenti solo una dimostrazione di forza in un momento in cui l’invasione via terra dell’Ucraina pare essere in stallo?

Dibattito atomico

L’esercitazione e i missili balistici intercontinentali rialimentano le preoccupazioni per l’uso dell’arma atomica, riportando l’attenzione sul rischio di possibili incidenti che potrebbero creare una escalation molto forte della guerra in Ucraina. L’invito è comunque quello di non cedere ad allarmismi, facendo affidamento sui diversi meccanismi di deterrenza e sulla volontà occidentale di non far precipitare la situazione.



×

Iscriviti alla newsletter