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Promesse, sanzioni e il processo Depp. Le ultime ore travagliate di Elon Musk

Fa molto parlare l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Ma a dover essere più attento alle esternazioni su questa mossa è proprio Musk stesso, che però ha già negli ultimi giorni twittato parecchio…

Ore travagliate per Elon Musk, fondatore di Tesla. Dopo l’annuncio dell’accordo di acquisizione della piattaforma Twitter, è stata respinta la richiesta di Musk di annullare un accordo con le autorità di regolamentazione dei titoli per i tweet del 2018, nei quali si affermava che aveva i fondi per rendere Tesla privata. E richiedeva che i suoi tweet fossero approvati da un avvocato di Tesla.

Lewis Liman, giudice federale di New York, ha negato la richiesta e anche la mozione per annullare i mandati di citazione di Musk, con l’obiettivo di cercare informazioni su possibili violazioni del suo accordo con la Securities and Exchange Commission (Sec). Le indagini si concentrano sull’ipotesi che Musk abbia violato l’accordo con i tweet dello scorso novembre, quando chiese ai follower di Twitter se avrebbe dovuto vendere il 10% delle sue azioni.

Il caso è iniziato con un accordo dell’ottobre 2018 con la Sec in cui Musk e Tesla hanno accettato di pagare 20 milioni di dollari in multe civili per i tweet di Musk sull’avere i soldi per portare privatizzare Tesla a 420 dollari per azione. L’accordo prevedeva i cambiamenti di governance, inclusa l’estromissione di Musk come presidente del consiglio di amministrazione, così come la pre-approvazione dei suoi tweet.

E mentre Musk scrive sul social network che “Twitter per meritarsi la fiducia pubblica deve essere politicamente neutrale, che questo vuol dire disturbare l’estrema destra e l’estrema sinistra”, sono stati imposti nuovi paletti per lui. Al leader di Tesla è vietato twittare sull’accordo di acquisizione se i cinguettii in questione sono denigratori della società o di suoi componenti. La comunicazione della Sec precisa che Musk può continuare a twittare sull’acquisizione da 44 miliardi di dollari, ma può farlo solo in modo appropriato.

Nelle ultime ore, Musk ha anche rilanciato la necessità di garantire libertà di parola e ha fatto presente che il nuovo social creato dall’ex presidente americano, Donald Trump, “Truth” ha un nome “terribile” ed esiste proprio perché Twitter ha censurato il “free Speech”. “Attualmente Truth Social sta battendo Twitter sull’Apple Store – ha aggiunto Musk – . Andrebbe chiamato tromba (trumpet, in inglese) piuttosto!”.

Sulla questione si è pronunciano persino il Cremlino, che dubita che a Musk sia data la possibilità di rendere questo social network libero dalla censura. Il portavoce Dmitri Peskov ha dichiarato: “L’atteggiamento della Russia nei confronti di questa azienda si basa sulle sue azioni, sulla censura che la caratterizza, sulle iniziative repressive contro i suoi utenti, sulla distorsione delle informazioni e la manipolazione delle notizie”. “Vediamo cosa accadrà con il nuovo proprietario – ha aggiunto -, ma al momento, dato che questa azienda è globale, ha una circolazione e un utilizzo globali, abbiamo già sentito voci ufficiali dall’Europa che non permetteranno una libertà assoluta”.

Infine, il nome di Musk è uscito anche durante il processo per diffamazione intentato da Johnny Depp nei confronti della sua ex moglie Amber Heard. Christian Carino, agente che ha rappresentato entrambi gli attori, ha dichiarato che Heard “usciva” con Elon Musk, ma solo perché il tycoon di Tesla era “un riempitivo”. Durante la testimonianza sono stati letti sms scambiati dalla Heard con Carino nel 2017: “Non eri innamorata e mi hai detto migliaia di volte che stavi solo riempiendo uno spazio”.



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