Per realizzare gli obiettivi SDGs nella “Decade of action” le imprese dovranno fare sistema e accelerare su innovazione digitale, questioni di genere, cambiamento climatico e disuguaglianze. Temi sempre più centrali nel modello di business di INWIT discussi nel secondo Stakeholder Forum
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite hanno una risonanza globale. Tutti gli attori dell’ecosistema, dai governi alle imprese fino alla società civile, sono chiamati a contribuire per trasformare il mondo in cui viviamo.
Gli strumenti per raggiungere gli SDGs ed essere parte attiva di questo cambio di paradigma includono impegni nazionali, modelli di sviluppo industriale ESG oriented e promozione di una cultura inclusiva e sostenibile.
Tante sono le sfide da cogliere per interpretare e governare il cambiamento. Per questo è nato lo Stakeholder Forum promosso da INWIT, un momento di riflessione, confronto e condivisione con gli attori parte del processo di creazione del valore alla base della strategia sostenibile dell’azienda. Alla sua seconda edizione, il Forum si è svolto in diretta streaming alla presenza dei vertici dell’azienda e di esperti.
“Il 2021 ci ha visto consolidare e rafforzare il cammino verso la creazione di un business sostenibile, avviato a settembre 2020. La sostenibilità rappresenta uno degli abilitatori del nostro piano industriale e il forum di oggi è ormai un appuntamento imprescindibile nel percorso di coinvolgimento dei nostri interlocutori, consapevoli che le relazioni con gli azionisti e gli altri stakeholder sono parte integrante di una gestione responsabile e sostenibile del business e sono fondamentali nel processo di creazione di valore per l’azienda”. Lo ha affermato Giovanni Ferigo, AD di INWIT, in occasione del suo intervento che ha aperto il Forum.
Con le sue infrastrutture e il suo know-how, INWIT è al centro della nuova corsa alla digitalizzazione, con l’obiettivo di risolvere un problema di emarginazione non solo tecnologica, ma anche sociale proprio attraverso un 5G abilitatore di sostenibilità e inclusione. Grazie al ruolo di “neutral host”, l’azienda sostiene i principali operatori di mercato che sono attivi nel settore per dare connettività laddove la fibra arriverà più tardi.
“Il Pnrr che ha lanciato anche il 5G ci vedrà giocare un ruolo da protagonista, con l’obiettivo di portare finalmente la digitalizzazione al 99% della popolazione e garantire un maggior utilizzo della tecnologia per tutti”, ha evidenziato Giovanni Ferigo.
“Innovazione e sostenibilità sono ormai sinonimi indistinguibili. INWIT ha inscritto i criteri di sviluppo sostenibile e gli indici ESG nel proprio DNA redigendo un Piano Sostenibilità in accordo con la strategia industriale e in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Con l’approvazione della Policy di Gestione Stakeholder Engagement ci siamo dotati di uno strumento per una migliore gestione delle relazioni con azionisti e stakeholder parte integrante della nostra strategia inclusiva, responsabile e sostenibile ” ha spiegato il Direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di INWIT Michelangelo Suigo.
Il raggiungimento di un successo sostenibile è l’obiettivo del Cda aziendale, ha spiegato Laura Cavatorta, Presidente Comitato Sostenibilità INWIT e comitato ESG SNAM. Social purpose e adesione al significato autentico degli indici ESG si realizzano nel piano aziendale, nella rendicontazione finanziaria e nella governance di INWIT ha spiegato la Presidente.
Secondo Daniela Bernacchi, Segretario Generale UN Global Compact Network Italia, in Italia sono ancora poche le aziende che mettono al centro della loro attività concetti come la sostenibilità, gli investimenti e la finanza etica. “Quando si parla di sfide ESG, la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico sono priorità assolute. In questa logica abbiamo lanciato i Science Based Target per promuovere una governance solida integrata con la sostenibilità” ha sottolineato.
Non c’è sviluppo sostenibile senza inclusione e attenzione alla parità di genere. Ne è convinta Paola Mascaro, Presidente Valore D, secondo cui “Bisogna lavorare sulla cultura dell’inclusione , siamo ancora lontani da un riequilibrio delle responsabilità. Nelle stanze dei bottoni nel nostro Paese ci sono ancora poche donne. Così come troppo poche sono le donne che si sono specializzate in materie STEM, un tema che va battuto per sostenere le donne ad essere competitive nel mercato del futuro”.