Sistema missilistico di difesa antimissili si o no? La questione è dibattuta dall’inizio degli anni ’90 su stimoli americani. Dalla presidenza Reagan gli Usa tentano di realizzare una qualche forma di “scudo stellare” a protezione dei propri territori e di quelli degli alleati. Domenica l’Alleanza atlantica da Chicago ha formalmente fatto sapere che i primi elementi di questo sistema sarebbero già operativi. Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Romania, Polonia, Turchia e Grecia si sono già detti disponibili a partecipare al progetto. Le ripetute assicurazioni venute dalla struttura militare transatlantica secondo cui il progetto sarebbe rivolto contro attacchi iraniani non hanno però mai convinto la Federazione russa.
Nel piano il Cremlino vede invece la volontà di mettere in discussione parità strategica e capacità di dissuasione nucleare nei confronti dell’ex rivale della guerra fredda. Il segretario generale Nato, il danese Rasmussen, nella città dell’Illinois ha ribadito che Mosca può iniziare in ogni momento la cooperazione sullo scudo antimissile iniziando dall’identificazione di ogni possibile minaccia. Tra queste anche quelle che potrebbero mettere in pericolo la popolazione russa.
Le prime reazioni al vertice transatlantico arrivate da Mosca lasciano aperta la possibilità della cooperazione che secondo il responsabile delle forze missilistiche strategiche, Viktor Esin, dovrebbe iniziare con la “costruzione di centri comuni” per lo scambio di dati. Secondo l’esperto le garanzie provenienti dal summit di Chicago sul fatto che lo scudo non sarà “diretto” contro Mosca, sono “atti politici” che testimoniano l’esistenza di uno squarcio di “possibilità” di cooperazione tra l’Alleanza e Mosca. Un segno “positivo” secondo l’esperto ma ritenuto ancora “insufficiente” dal governo federale. Il Cremlino vuole “formali garanzie giuridiche” e assicurazioni che lo scudo Nato non toccherà parità e dissuasione strategica tra Mosca e Washington.
Secondo il militare in questo settore non è possibile pensare a strategie “di scontro”che andrebbero contro gli interessi di tutti. Al contrario va costruita “passo dopo passo” una road map allo scopo di aumentare “fiducia e affidabilità reciproche”. Il generale invita anche Mosca a seguire quest’approccio. Una “nuova corsa agli armamenti”, non corrisponderebbe in nessun modo agli “interessi nazionali della Russia” ha fatto presente l’alto ufficiale.