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Punto e a capo. Ricominciare a vivere dopo una separazione

Ci sono storie che non tramontano, anche se hanno qualche anno e in apparenza potrebbero non interessare a nessuno. Non è così per quegli spaccati di vita – e di sofferenza – che sanno trasmettere all’esterno positività, voglia di rialzarsi e ricominciare a sperare. E’ il caso di Punto e a capo. Ricominciare la nuova vita dopo la separazione (Mondadori, pp. 177) di Barbara Benedettelli; il libro, uscito per la prima volta nel marzo del 2004, racconta in prima persona la difficoltà di prender atto di un matrimonio finito, e la conseguente necessità di reperire forza e coraggio per costruirsi una nuova esistenza. Un’esistenza rinnovata, sicuramente più autonoma ed indipendente, senza pesi morti o figure sullo sfondo, priva di comparse ed apparizioni estemporanee. Il racconto è un susseguirsi di esperienze, accadimenti, alti e bassi di un percorso personale che sembra inizialmente privo di un minimo barlume di luce; poi invece, quando tutto sembra essere perduto, l’autrice trova le energie per non piegarsi ai voleri dell’ex marito. Per dire di no dopo tanti sì, per mostrarsi forte anche se dentro il deserto della paura e dello smarrimento continuava ad avanzare. Infine, l’arrivo di un nuovo amore, di un uomo davvero in grado di dirsi tale, che riporta la Benedettelli – ora con il movimento di Fratelli d’Italia di Meloni, La Russa e Crosetto – ad un nuovo percorso di coppia, sicuramente più maturo e più consapevole del precedente matrimonio andato in frantumi, ma non per questo privato della necessaria ed indispensabile indipendenza che dovrebbe essere presente in ogni storia d’amore.

«Ogni istante in cui viviamo – scrive l’autrice nella parte del libro in cui dispensa preziosi consigli alle lettrici – dobbiamo prendere piccole e grandi decisioni che mutano di continuo le nostre prospettive. Tuttavia, non perderti d’animo e, in ogni situazione, sforzati di analizzare i vari punti di vista, valuta bene e infine decidi». Già, la decisione, grande assente in quelle storie in cui la donna resta vittima delle prepotenze altrui, di un dis-amore che non è mai amore puro, vero, incondizionato.

E allora, tra le letture estive, si trovi anche un posto per Punto e a capo: in un periodo in cui aumentano i casi di femminicidio, in cui la violenza (specie domestica) sulle donne è all’ordine del giorno, si accolga come un dono la storia di chi non si è data per vinta, e che invece ha (ri)costruito dal nulla un’esistenza ricca di nuovi stimoli e nuove prospettive.



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