Tra Italia e Algeria ci sono legami “naturali e affidabili” ha detto il presidente Mattarella durante l’incontro con l’omonimo Tebboune, tracciando un perimetro delle relazioni che va dall’energia alla sicurezza, dal Mediterraneo al Sahel
“La visita del Presidente [Abdelmajid] Tabboune in Italia per noi è molto importante, perché fa capire come l’energia non sia l’unico tema che lega i nostri due Paesi”, commenta con Formiche.net analista economico algerino Ishak Kharushi. Durante la visita del Capo di Stato nordafricano sono stati firmati una serie di accordi di carattere commerciale, che dovrebbero ulteriormente aumentare l’interscambio italo-algerino. E dalle discussioni in corso in questi due giorni emerge che altri accordi sono in costruzione e saranno siglati nei prossimi mesi.
Sono in aumento anche le imprese italiane che lavorano in Algeria in diversi campi e va ricordato che l’Italia importa dall’Algeria il 29 per cento del suo fabbisogno di gas (per 21 miliardi metri cubi di gas). Sul tema energetico è stato anche firmato un memorandum d’intesa tra il presidente di Sonatrach, Toufik Hakkar, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, per l’accelerazione dello sviluppo di campi a gas in Algeria e alla decarbonizzazione attraverso idrogeno verde. L’accordo, specifica una nota dell’azienda italiana, permetterà ai gruppi di valutare il potenziale a gas e le opportunità di sviluppo accelerato di alcuni giacimenti già scoperti da Sonatrach.
“Il Presidente algerino — aggiunge Kharushi —ha anche parlato della volontà di costruire una rete elettrica che attraversando il mare collegherà i due paesi e l’Algeria con l’Europa: di questo discuteranno gli algerini nelle prossime settimane con il premier italiano, Mario Draghi, avviando una trattativa”.
La fotografia dei rapporti l’ha fatta il Presidente Sergio Mattarella nell’incontro al Quirinale con Tebboune: “I nostri Paesi sono tradizionalmente aperti al dialogo e confronto. Siamo partner naturali e affidabili. Desideriamo esser parte con voi della costruzione di un orizzonte di stabilità e prosperità nel Sahel, regione segnata da una minaccia terroristica e impoverita da flussi migratori e irregolari”.
Secondo l’analista Anwar Malek, la visita del leader algerino va inserita nella catena di visite e relazioni precedenti che i rappresentanti italiani hanno compiuto in Algeria negli ultimi mesi e sono legate ad uno sviluppo delle relazioni commerciali ed economiche tra i due Paesi.
Se da un lato ci sono legami storici tra Italia e Algeria dall’altro ci sono anche importanti sfide per i nostri due Paesi in particolare nel settore energetico, alla luce della guerra in Ucraina, ma anche nel settore della sicurezza che riguardano tutta la regione.
“L’Italia — commenta Malek con Formiche.net — ha interessi nel coltivare questo rapporto, in particolare nel settore energetico dovendo fare a meno del gas russo, ma anche l’Algeria ha i suoi interessi perché dopo il riconoscimento da parte degli Stati Uniti e della Spagna della sovranità marocchina sul Sahara occidentale, Algeri ha avuto paura che questa presa di posizione si potesse allargare a tutta l’Europa e quindi ha bisogno dell’Italia che in questo momento ha una posizione neutrale sulla vicenda”.