Il governo giapponese ha deciso di bloccare le esportazioni verso il mercato russo e le operazioni della Banca di Credito di Mosca, la Banca Agricola e la Banca Bielorussa di Sviluppo e Ricostruzione. Una misura che cerca di contribuire agli sforzi globali per la pace in Ucraina
Nuove sanzioni del Giappone contro il governo di Vladimir Putin. Tokyo ha deciso di varare una serie di misure contro la Banca di Credito di Mosca, la Banca Agricola e la Banca Bielorussa di Sviluppo e Ricostruzione.
L’annuncio del ministero degli Esteri giapponese spiega che dal 7 giugno saranno bloccate tutte le transazioni finanziarie di queste istituzioni finanziarie e i loro beni saranno congelati. Inoltre, sarà introdotto un divieto all’esportazione di merci, che contribuiscono al rafforzamento della base industriale della Federazione Russa.
Sebbene nella comunicazione ufficiale non siano stati specificati i prodotti, attualmente più di 200 società e organizzazioni russe sono soggette a restrizioni da parte del governo giapponese, tra cui la stessa Banca Centrale di Mosca.
La misura, come spiega il ministero, cerca di contribuire agli sforzi internazionali a favore della pace in Ucraina. Hirokazu Matsuno, portavoce del governo giapponese, ha spiegato che “con l’obiettivo di fermare la Russia il prima possibile, e cercare la strada del dialogo, è necessario assistere l’Ucraina e prendere misure forti contro la Federazione russa”.
L’aumento delle sanzioni arriva a un mese dall’annuncio delle prime sanzioni del Giappone contro la Russia, che includevano il congelamento degli attivi di 141 persone, tra cui lo stesso Vladimir Putin e il primo ministro russo Mikhail Mishustin, nonché il divieto di rapporti con 71 imprese russe.
Il Giappone ha anche ristretto le procedure per l’esportazione di semiconduttori e altri prodotti high-tech verso la Russia. In particolare, i russi non potranno più acquistare computer quantistici e relativi pezzi di ricambio, microscopi elettronici e a forza atomica, stampanti 3D e polveri metalliche per essi utilizzate.
E ora? Secondo la stampa internazionale, il governo di Tokyo starebbe negoziando con gli Stati Uniti e i Paesi europei la possibilità di interrompere l’importazione di petrolio russo. Fumio Kishida, primo ministro giapponese, crede che non si dovrebbe pensare che la guerra in Ucraina sia soltanto un problema europeo, giacché le azioni di Russia e Bielorussia “scuotono l’intero ordine mondiale”.