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Omicron 5, l’incubo Covid continua. E i vaccini…

Aumentano i casi in Europa, complici la fine delle limitazioni, la diminuzione della protezione immunitaria e la veloce diffusione della variante BA.5. Che cosa bisogna aspettarsi dalla nuova ondata e perché il long Covid continua a preoccupare, anche sui più piccoli

Dopo circa due mesi consecutivi di sollievo, il numero di contagi e i morti tornano ad aumentare in Italia. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute, i pazienti positivi sono circa 30.000 in più rispetto alla settimana precedente, mentre i morti sono 73 in più.

In totale il bilancio evidenza 144.333 nuovi casi negli ultimi 7 giorni: +26,14% rispetto ai 114.426 casi del 30 maggio-5 giugno e +7,55 sui 134.202 del 23-29 maggio. Nella settimana 6-12 giugno ci sono stati 453 morti, +19,21% rispetto ai 380 del 30 maggio-5 giugno.

Una risalita che potrebbe confermare l’arrivo anche in Italia della variante BA.5, chiamata anche Omicron 5, che si presenta molto più contagiosa ma non più grave delle altre.

Identificata ad inizio aprile dai ricercatori di Botsuana e Sudafrica, Omicron 5, insieme a Omicron 4, sembra essere nata tra la metà di dicembre e inizio gennaio, ed è la protagonista della nuova ondata verificata in Sudafrica, Portogallo e Francia.

Secondo molti esperti, l’aumento dei casi di queste due varianti, che si contagiano più facilmente rispetto alle altre forme del virus, risponde anche alla fine delle misure di contenimento per il controllo sanitario. Mircea T. Sofonea, professore dell’Università di Montpellier in Francia, ha spiegato all’agenzia Afo che “BA.4 e BA.5 possono diffondersi più velocemente che BA.2 per un doppio vantaggio: il fattore del contagio e la diminuzione della protezione immunitaria. Per questo, BA.4 e BA.5 scatenano un’ondata più veloce rispetto a quella di BA.2”.

Sofonea sostiene che, nonostante la stagione estiva in Europa, bisogna restare sugli attenti. Il caldo e il trascorrere più tempo all’aria aperta non sono condizioni che possono di per sé impedire un’ondata di contagi, come si è verificato con la variante Delta a luglio del 2021. E, sebbene ad oggi non ci sono dati per credere che Omicron 4 e Omicron siano più gravi delle varianti precedenti, è ancora troppo presto per saperlo, secondo l’esperto.

Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus biomedico di Roma, ha spiegato a Cusano Italia Tv che “l’aumento dei casi di Covid è dovuto sicuramente ad Omicron 5. Noi facciamo delle istantanee dello stato di prevalenza della sotto-variante nel momento in cui la vediamo e siamo sempre in ritardo di 10 giorni, quindi diciamo che se noi pensiamo di andare a replicare ciò che è successo in Portogallo, noi dovremmo aspettarci un aumento dei casi nelle prossime 2-3 settimane e poi la solita stabilizzazione e discesa”.

“In più abbiamo restrizioni che sono state allentate, almeno nei mezzi pubblici dovremmo pensare di mettere ancora la mascherina al di là dell’obbligo – ha aggiunto Ciccozzi -. Le persone che hanno preso Omicron 1 possono reinfettarsi con Omicron 5. Il vaccino basato su Omicron sarà pronto ad ottobre, poi vedremo a chi sarà necessario somministrarlo in base ai dati di settembre. In Portogallo le ospedalizzazioni sono leggermente aumentate, ma non le terapie intensive, non c’è una mortalità in aumento”.

Preoccupano però le conseguenze a lungo periodo della malattia. La rivista scientifica The Lancet ha pubblicato un articolo intitolato “Severe acute hepatitis in children: investigate SARS-CoV-2 superantigens”, nel quale non si conferma il legame certo tra casi di epatite acuta grave, ma si lascia aperta l’ipotesi che la causa di molti dei casi recenti registrati in bambini piccoli sia proprio il long-Covid. La malattia potrebbe essere una conseguenza dell’infezione adenovirus in bambini colpiti da SARS-CoV-2 e portatori di tracce virali.

Questa ricerca si aggiunge alle considerazioni pubblicate dal Journal of Pediatrics Gastroenterology and Nutrition (JPGN Reports) intitolate “Pediatric Acute Liver Failure Due to Type 2 Autoimmune Hepatitis Associated With SARS-CoV-2 Infection: A Case Report”, nelle quali si sostiene: “L’eziologia della lesione epatica associata alla SARS-CoV-2 continua a presentarsi con evidenza crescente come una risposta infiammatoria del sistema immunitario […] Sebbene è impossibile confermare direttamente che l’infezione per SARS-CoV-2 ha causato l’epatite autoimmune (Hai), non si può ignorare l’associazione temporanea dell’infezione con l’insufficienza epatica successiva”.

Intanto, rimane incerta la strategia per le nuove campagne di vaccinazioni. Moderna ha annunciato che entro l’autunno sarà pronto il nuovo farmaco contro le varianti attuali del Covid e Sanofi e Gsk hanno confermato che il loro nuovo vaccino è efficace contro le sotto-varianti Omicron BA.1 e BA.2. I risultati arrivano da due sperimentazioni che pensano il booster come inoculazione successiva alla vaccinazione primaria.

La prima sperimentazione, denominata VAT02, è stata condotta su 1.500 persone già vaccinate e ha mostrato che il vaccino è in grado di aumentare di 15 volte gli anticorpi contro il virus originario, di 30 volte contro la variante Beta e di 40 volte contro la sotto-variante Omicron BA.1. La seconda sperimentazione, chiamata VAT013, è stata fatta su 247 persone, che hanno ricevuto il vaccino Sanofi-Gsk di prima generazione dopo il vaccino Pfizer.



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