Perché il fondatore di Tesla non twitta più? Negli ultimi giorni sono partite le mille supposizioni, alcune più fantasiose e altre meno, sulle vere ragioni di questa scomparsa ex abrupto. Il commento di Domenico Giordano di Arcadia
Anche oggi Elon Musk non ha pubblicato nulla. Zero tweet.
Così negli ultimi giorni sono partite le mille supposizioni, alcune più fantasiose e altre meno, sulle vere ragioni di questa scomparsa ex abrupto.
Intanto, il silenzio del ceo di Tesla e SpaceX va avanti dal 21 giugno e la sua assenza forzata dalla piattaforma è diventata già per molti solo una precisa strategia di comunicazione.
Del resto, dal 25 aprile, giorno in cui Musk ha annunciato l’acquisto di Twitter postando semplicemente un laconico quanto esaustivo “Yes!” – incassando in poche ore oltre 2,6 milioni di like – sul suo profilo ha pubblicato la bellezza di 1.028 tweet. Una media giornaliera di 18 pubblicazioni, quindi un tweet ogni 90 minuti, una voracità che ha generato poco meno di 111 milioni di reaction e una crescita di nuovi follower di 15.738.886 che gli hanno anche permesso di festeggiare il suo cinquantesimo compleanno superando il muro dei 100 milioni di follower.
Qualche giorno fa Eli David, imprenditore tecnologico e fondatore di Deep Instinct società che si occupa di cybersecurity, ha tuittato tutta la sua preoccupazione per la scomparsa dalla piattaforma “non sta tuittando da cinque giorni…dov’è Elon Musk?
Per Ed Brown, giornalista di Newsweek, il silenzio anomalo di Musk potrebbe essere stato determinato dalla scelta di non voler ancora commentare “uno degli sconvolgimenti politici più significativi negli Stati Uniti nei tempi moderni: la controversa decisione della Corte Suprema di ribaltare la decisione Roe contro Wade che garantiva la protezione federale per gli aborti”, dopo le sue battaglie contro il calo della fertilità e delle nascite.
Mentre l’edizione americana di Marca, la ragione più ovvia è che “probabilmente sta negoziando l’accordo per acquistare la società. Probabilmente c’era una clausola nel contratto che gli impediva di pubblicare qualsiasi cosa mentre stava chiudendo l’ affare da 44 miliardi di dollari.
Giusto ieri, invece, Kurt Wagner su Bloomberg Europe, lascia aperto lo spiraglio di una precisa strategia di comunicazione. Agli inizi di giugno in un incontro con i dipendenti di Twitter è stato lo stesso Elon Musk a precisare che “anche se non fa un sacco di interviste, un solo suo tweet può portare ad articoli di notizie. Immagino – scrive il giornalista di Bloomberg – che non twittare affatto possa portare anche ad articoli di notizie”.
Intanto, l’unico avvistamento certo di Musk è quello Johnna Crider, giornalista CleanTechnica , ha tuittato dopo averlo intervistato presso la fabbrica di Tesla in Texas, “molte persone sono preoccupate per @elonmusk da quando è offline. L’ho visto ieri al Giga TX. Il fatto che si sia preso del tempo per incontrarmi è stato fantastico. Il suo obiettivo era lavorare ma è sano e salvo”.
Per ora il silenzio continua e forse andrà avanti ancora per un poco perchè Musk continua a essere presente, forse più di prima, anche senza twittare.