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Cloud nazionale, la cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei rilancia e ipoteca la gara

La cordata esercita la prelazione e presenta la controfferta per il Polo Strategico Nazionale. Ecco i dettagli

La compagine composta da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata CDP Equity) e Sogei, in qualità di soggetto promotore ha esercitato, nel rispetto della normativa applicabile e della documentazione di gara, il diritto di prelazione nell’ambito della gara europea per l’affidamento, mediante un contratto di partenariato pubblico-privato, della realizzazione e gestione del Polo Strategico Nazionale indetta a gennaio 2022 da Difesa Servizi S.p.A. in qualità di Centrale di Committenza del Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È quanto comunica la compagine in una nota.

Come riassume Il Messaggero, oggi si è riunito un cda straordinario di Cdp che segue il cda di Tim di ieri, prendendo entrambi la decisione di pareggiare l’offerta di Aruba-Fastweb che il 22 giugno si era aggiudicata la gara a 2,8 miliardi, pari a uno sconto medio del 39,19% sui listini posti a base di gara. Non era bastato lo sconto (del 23,36%) a garantire la vittoria alla cordata promotrice.

La cordata ha esercitato, nel termine dei 15 giorni previsti dalla legge (comma 15 dell’articolo 183 del Codice dei contratti pubblici, espressamente richiamato dal disciplinare di gara) il diritto di prelazione, impegnandosi ad adempiere, così come comunicato all’Amministrazione, alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario provvisorio.

Il progetto prevede la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e servizi cloud per la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di assicurare il maggior livello possibile di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati. L’iniziativa si inserisce nel piano complessivo di accelerazione della trasformazione digitale del Paese per fornire servizi innovativi a cittadini e imprese, come previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dagli interventi normativi in materia di infrastrutture digitali.



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