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A All Things digital, il vero debutto di Tim Cook

Il ricordo di Steve Jobs è forte. Si sente nelle parole di Tim Cook quando racconta che “quando se ne è andato, è stato il giorno in assoluto più triste della mia vita”, quando rivela cosa gli ha insegnato, il fatto che rimanga insostituibile. Ma è tempo di passare dalla tristezza “alla determinazione di continuare il viaggio” e fare, come gli aveva suggerito il suo predecessore, “ciò che è giusto” e “non ciò che Steve avrebbe fatto”.
 
Tim Cook sale sul palco della conferenza D10 All Things Digital promossa da Rupert Murdoch al Terranea Resort a Rancho Palos Verdes, in California, a sud di Los Angeles. La scena è tutta per lui, nella sua prima vera apparizione pubblica da ceo di Apple. Parla delle nuove possibilità della tecnologia, del presente e del futuro della sua “mela”, delle condizioni di lavoro da migliorare in Cina. Non si sbottona molto. Annuncia, in puro stile Apple, “incredibili” nuovi prodotti.
 
“La creatività rimarrà nel nostro dna – ha detto Cook – e stiamo per introdurre alcune grandi novità”. In attesa di sapere come sarà il nuovo i-phone, Cook ha indicato nuovi possibili orizzonti. Come il business della Tv che “è di grande interesse”, afferma. L´anno scorso Apple ha venduto 2,8 milioni di device che consentono di utilizzare il computer per guardare contenuti tv.
“Un sacco di cose” riguarderanno Siri, l´assistente virtuale ora presente solo sll’iPhone 4S, ma come ribadito da Cook ancora in fase beta e da migliorare con molti servizi.
Il ceo di Apple non ha chiuso la porta a un´eventuale collaborazione con Facebook e, a una domanda al riguardo, ha risposto: “Restate sintonizzati”.
 
 


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