Cambia tutto… per non cambiare niente. Di fronte alla prima condanna definitiva di Silvio Berlusconi, la maggioranza degli italiani, il 53,7%, è convinta che la vicenda inciderà sulle intenzioni di voto ma solo il 7% lo esprime, orientandosi soprattutto verso l’astensione.
Lo attesta l’edizione straordinaria dell’Osservatorio politico realizzato da Lorien Consulting per Formiche.net e per Italia Oggi in occasione della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset.
Gli orientamenti di voto
Rispetto alla rilevazione di una settimana fa, il cambiamento sull’orientamento di voto è quasi impercettibile e non tocca l’equilibrio complessivo fra le coalizioni. La condanna del leader del Pdl mobilita, anche se di poco: la percentuale di chi partecipa al sondaggio passa dal 63 al 64,5%. Ad accentuarsi è la tripolarizzazione tra i tre principali partiti che crescono di qualche punto percentuale: il Pd va dal 28,6 al 29,2%, il Pdl dal 26 al 27,4%, il M5S dal 17 al 18,6%.
Un’Italia divisa
Un’Italia sempre più divisa tra guelfi e ghibellini in cui si ricompattano il fronte pro e quello contro Silvio. La linea di separazione tra chi è a favore e chi è contro la condanna è netta: da un lato il 53% degli italiani dichiara che si tratta di una condanna legittima, confermata da 3 gradi di giudizio di una magistratura indipendente, dall’altro oltre il 33%, prevalentemente fra sostenitori e simpatizzanti del Pdl, e non solo, si unisce al proprio leader, vittima di un attacco politico (5,6%) o comunque di una sentenza ingiusta (12,2%).
Berlusconi al centro
Ciò che è ben chiaro agli italiani è il verdetto su Berlusconi, il 64,6% lo conosce, mentre solo il 38,5% ricorda quali siano i capi d’accusa. Segno che, spiega lo studio di Lorien Consulting, quello che conta per gli italiani è la condanna a Berlusconi, poco importa su cosa. E che il Cavaliere è e resterà al centro della scena, almeno per la prossima stagione politica.
Le preoccupazioni degli italiani non riguardano Berlusconi
Italiani popolo per lo più schierato tra berlusconiani e anti-berlusconiani ma che si augura che i fatti di ieri non incidano sul governo Letta e non porteranno a una crisi al buio. “La vicenda di Berlusconi è show-down, fa parte dello spettacolo, il Paese reale partecipa ma è estraneo e concentrato su altre problematiche”, chiarisce il direttore dell’istituto Antonio Valente.