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Sunak contro Truss. Inizia la corsa dei 200.000 tory

Esclusa Mordaunt nel voto tra i parlamentari, saranno l’ex cancelliere e la segretaria agli Esteri a sfidarsi per la successione a Johnson. La palla passa agli iscritti del Partito conservatore

Saranno Rishi Sunak e Liz Truss a sfidarsi per la successione come leader del Partito conservatore e primo ministro britannico a Boris Johnson, che oggi ha salutato la Camera dei Comuni con un “Hasta la vista, baby”, in occasione del suo ultimo question time.

L’ex cancelliere, accusato di tradimento da Johnson per le sue dimissioni che hanno innescato la sua caduta, ha raccolto 137 voti tra i membri del gruppo parlamentare del Partito conservatore alla Camera dei Comuni. La segretaria agli Esteri, invece, 113.

Penny Mordaunt, ministra del Commercio, si è fermata a 105 preferenze, scavalcata da Truss che fino allo scrutinio di ieri la inseguiva. Non le è bastato presentarsi come l’unica in grado di portare cambiamento essendo rimasta la sola in corsa a non aver fatto parte del gabinetto Johnson. Sono stati decisivi i flussi dei voti dei sostenitori di Kemi Badenoch, astro nascente tory che ieri è stata eliminata. Per lui un posto di rilievo nel prossimo governo sembra assicurato, a prescindere da chi sarà leader e primo ministro.

Ora i deputati torneranno ai loro seggi e alle loro vacanze. La parola passa ai quasi 200.000 iscritti al partito che dovranno votare il successore di Boris Johnson che verrà incoronato ufficialmente il 5 settembre.

Tim Bale, professore alla Queen Mary University of London, ha spiegato a Politico chi sono gli iscritti del Partito conservatore analizzando dati che risalgono al gennaio 2020: più uomini che donne; la stragrande maggioranza è agiata, anche se non necessariamente benestante; età media sui 50 anni; quattro su dieci in pensione o vicini alla pensione; vivono nel Sud dell’Inghilterra piuttosto che nel Nord o nelle Midlands, cioè nel cosiddetto “muro blu” piuttosto che nel “muro rosso”; non vogliono pagare troppe tasse e non credono nella ridistribuzione ma apprezzano servizi come il sistema sanitario nazionale e non vorrebbero vederli tagliati semplicemente per risparmiare. “In realtà, i parlamentari tory sono molto più propensi della maggior parte dei loro membri di base a ridurre le dimensioni dello Stato. L’idea diffusa secondo cui i membri del partito sarebbero in qualche modo più ideologici dei parlamentari e dei leader che essi eleggono, presumibilmente più pragmatici, è sbagliata – e probabilmente lo è sempre stata”, conclude il docente.

Con Mordaunt, ampiamente prima nei sondaggi tra gli iscritti, fuori da giochi, Truss parte favorita. Su Sunak pesa il “tradimento” di Johnson che potrebbe essere qualcosa che i membri del partito potrebbero non perdonargli mai. Inoltre, nella sua squadra c’è una preoccupazione: il tempo per recuperare terreno su Truss non è molto. Le schede elettorali dovrebbero essere consegnate la prima settimana di agosto. La campagna di Sunak stenta a decollare e l’ex cancelliere potrebbe essere costretto a muoversi d’anticipo con alcune proposte.


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