Un contingente dell’esercito cinese prenderà parte, insieme a India, Bielorussia e Tagikistan, all’esercitazione militare russa Vostok, dopo la prima (e ultima) partecipazione nel 2018. Un’ennesima iniziativa che, insieme alle dichiarazioni critiche di Putin sulla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, riconferma la partnership “senza limiti” tra i due Paesi
Russia e Cina sempre più vicine, anche in campo militare. L’Esercito popolare di liberazione cinese (Epl) invierà le proprie truppe in Russia per prendere parte ad un ciclo di esercitazioni militari congiunte guidate dal Cremlino, che si svolgeranno tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. “Come parte del piano annuale di cooperazione tra i militari di Cina e Russia, così come il consenso raggiunto dalle parti, l’Epl invierà presto parte delle proprie unità in Russia per partecipare alle esercitazioni Vostok-2022”, ha reso noto il ministero della Difesa del Dragone. Pechino, tuttavia, ci ha tenuto a specificare che tale partecipazione non è “correlata all’attuale situazione internazionale e regionale”.
Anche se l’annuncio arriva proprio pochi giorni dopo l’aumento delle tensioni tra Cina e Stati Uniti iniziato in seguito alla visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi a Taiwan. Da parte sua invece il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito l’interesse russo nello svolgere esercitazioni con altri Paesi, a Vostok infatti saranno presenti anche contingenti militari provenienti da India, Bielorussia, Tagikistan e Mongolia.
Le esercitazioni
Le esercitazioni Vostok si svolgeranno dal 30 agosto al 5 settembre in ben 13 diversi campi di addestramento militare orientale russo. L’obiettivo dichiarato da Mosca è quello di garantire così la sicurezza militare. Già a luglio scorso la Russia aveva espresso l’intenzione di tenere le esercitazioni Vostok insieme a forze straniere, nonostante la difficile e onerosa guerra in Ucraina. Si tratta delle prime condotte dal Paese dal 2018, anno in cui si era tenuta l’ultima edizione di Vostok a cui la Cina aveva partecipato per la prima volta, nell’ambito di un accordo di cooperazione annuale bilaterale con Mosca che è ancora pienamente operativo. Tali operazioni fanno parte di un più ampio accordo di collaborazione che, come si legge in una nota del ministero della Difesa cinese, ha “l’obiettivo di approfondire la cooperazione pratica e amichevole con gli eserciti dei Paesi partecipanti, migliorare il livello di collaborazione strategica tra le parti e rafforzare la capacità di risposta a varie minacce alla sicurezza”. Sarà il distretto militare orientale russo ad occuparsi delle manovre militari, che includono parte della Siberia, sfruttando anche il quartier generale a Khabarovsk, vicino al confine cinese.
La Cina appoggia le critiche di Putin sulla visita di Pelosi a Taiwan
Il Dragone ha inoltre espresso il proprio appoggio alle recenti dichiarazioni critiche mosse da Putin in riferimento alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, definita dal presidente russo una “provocazione meticolosamente pianificata”. A renderlo noto è il portavoce del ministero degli Esteri del Dragone, Wang Wenbin, che ha detto che “la Cina apprezza molto la posizione espressa dal presidente russo”, ringraziandolo per il suo “sostegno coerente e fermo su Taiwan”. In occasione della decima Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale Putin aveva infatti puntato il dito contro la visita di Pelosi, affermando che si trattasse di una politica irresponsabile volta a destabilizzare ancor di più la situazione nella regione dell’Asia-Pacifico.
“Le ultime osservazioni del presidente Putin sono una manifestazione di cooperazione strategica ad alto livello tra Cina e Russia e una manifestazione del sostegno reciproco coerente e fermo dei due Paesi su questioni che riguardano i reciproci interessi fondamentali”, ha spiegato ancora il portavoce Wenbin. La visita della speaker della Camera Usa, come noto, ha fatto infuriare Pechino che l’ha vista come un assist alle forze indipendentiste di Taipei e ha risposto lanciando consistenti esercitazioni militari – testando anche un blocco aeronavale e lanciando missili balistici – attorno all’isola di Taiwan, su cui la Cina rivendica la propria sovranità.
Una partnership senza limiti
La cooperazione salda tra Mosca e Pechino non è però cosa nuova. Tant’è che proprio alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, i due Paesi hanno rinsaldato quella che è stata definita dal Cremlino una partnership “senza limiti”, durante la visita di Putin di febbraio alla capitale cinese in occasione dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali. Un’ennesima riconferma del legame bilaterale che unisce Cina e Russia è arrivata anche dalla mancata condanna da parte del Dragone delle operazioni di guerra in Ucraina, pur dichiarandosi al contempo favorevole ai colloqui di pace.