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L’Economist mette in allerta Cannata e il Tesoro

Quella italiana non è un’estate rilassante. La conferma, se dovessero servirne tra esercito di Silvio, governo traballante e attese per un autunno che si preannuncia ancor più infiammato, arriva dall’Economist. “Lo strapiombo del debito italiano resta spaventoso”, sottolinea il giornale di Londra, mettendo in guardia il Tesoro e il direttore generale del debito pubblico, Maria Cannata.

Con un debito pubblico di oltre 2mila miliardi e un rapporto debito/Pil al 130%, gli economisti del Tesoro hanno un bel da fare. “L’Italia ha un fabbisogno di circa 450 miliardi nel 2013, e gli investitori hanno già acquistato circa 34,6 miliardi di titoli di Stato nelle nove emissioni di giugno”, evidenzia l’Economist.

Il Tesoro deve evitare sorprese. “Un sito internet in inglese contiene dettagli sul tipo di debito, volumi e maturità” e un calendario annuale delle prossime aste. “Stranamente per l’Italia, una donna, Maria Cannata, direttore generale per debito pubblico, è al Tesoro da 13 anni. La lunga relazione e i contatti frequenti che lei e il suo staff hanno con 20 specialisti del mondo bancario che comprano titoli dal Tesoro sul mercato primario contano di più quando i mercati hanno l’argento vivo addosso”.

Prima di un’asta Cannata e il suo team sondano gli specialisti e cercano ulteriori conferme delle loro intenzioni di acquisto quando c’è troppa volatilità sui mercati. “Le offerte reali sono poi confrontare con le intenzioni espresse prima delle aste. E gli specialisti devono comprare almeno il 3% del volume totale obbligazionario emesso ogni anno”, evidenzia l’Economist.

Visto da Londra, il lavoro di Cannata sembrerebbe essere stato “un po’ più facile nel 2012. L’impegno della Bce ad acquistare i titoli degli Stati in crisi ha abbassato i costi di rifinanziamento, con il calo dello spread. Entro la fine di luglio l’Italia ha coperto il 70% del suo fabbisogno. Gli stranieri detengono meno del 40% del debito, a confronto con un valore che superava il 50% quattro anni fa, e il Paese è quindi meno esposto alla volatilità dei mercati”. Ma lo “strapiombo del debito italiano resta spaventoso: 328,2 miliardi di titoli di stato italiani scadranno nei prossimi dodici mesi e il deficit pubblico alimenta il fabbisogno”. Con le “preoccupazioni sulle banche italiane che crescono, e la scena politica del Paese sempre capace di nuovi shock, Cannata e il suo team devono stare bene in guardia”, conclude l’Economist.


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