Il comandante delle Forze armate libanesi si è recato in visita a Roma, per chiedere al governo italiano di continuare a fornire aiuti all’esercito del suo Paese. Ad accoglierlo il ministro Guerini, l’ammiraglio Cavo Dragone e il generale Portolano
Italia e Libano ancora più vicine. I vertici della Difesa italiana si sono riuniti a Roma per accogliere il capo di Stato maggiore delle Lebanon armed forces (Laf), Joseph Aoun. Considerato da più parti uno dei più papabili candidati alle prossime elezioni presidenziali in Libano di quest’autunno, il generale si è infatti recato nella capitale per una visita ufficiale, con l’obiettivo di rinnovare la richiesta al governo italiano di fornire aiuti all’esercito di Beirut. Aoun è stato accolto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, oltre che dal capo di Stato maggiore della Difesa italiana, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e dal segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, il generale Luciano Portolano.
Una situazione complessa
Il Libano da più di tre anni è infatti sprofondato nella peggiore crisi economica della sua storia. Il settore della Difesa, comprese le Forze armate, così come gli altri settori della società, stanno accusando un crescente impoverimento, dovuto anche alla svalutazione della moneta statale, la lira libanese. L’Italia storicamente negli ultimi anni è stato uno dei Paesi europei e mediterranei che ha giocato un ruolo di primo piano nel sostenere il Libano in questa delicata fase di instabilità.
L’incontro con il ministro della Difesa
Il comandante delle Forze armate libanesi nel corso della visita si è recato a palazzo Baracchini per incontrare il ministro Guerini e l’ammiraglio Cavo Dragone. Guerini nel corso del meeting ha richiamato il forte legame di amicizia che lega il nostro Paese al Libano, sottolineandone le profonde radici storiche, caratterizzate dalla comune identità mediterranea di entrambi i Paesi. Un messaggio di vicinanza che ha preceduto il focus sui rapporti bilaterali.
L’impegno italiano nello Stato del vicino Medio-Oriente si conferma ad esempio nell’ambito della missione Unifil, che vede la presenza attiva della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano dal 1978, alla quale l’Italia continuerà a contribuire in modo “forte e qualificato anche in futuro”, come sottolinea la nota diffusa dal ministero della Difesa. Le richieste del generale Aoun hanno trovato un riscontro positivo, infatti il ministro Guerini ha confermato che la Difesa italiana non si fermerà nelle attività di supporto alle Forze armate libanesi, nella cornice della Missione militare bilaterale (Mibil). Missione nata proprio dall’esigenza di rafforzare le capacità complessive delle Forze armate del Libano affinché siano capaci di fronteggiare efficacemente e autonomamente la precaria situazione di sicurezza in Libano, esacerbata sia dallo sconfinamento della guerra civile siriana sia dall’instabilità generale che attraversa la regione mediorientale.
La visita a palazzo Guidoni
Il generale Aoun ha fatto visita anche a palazzo Guidoni, sede di Segredifesa, accolto dal generale Portolano. Un incontro caratterizzato da una “viva cordialità”, secondo quanto sottolineato dalla nota diffusa da Segredifesa. I due generali infatti si erano già incontrati in passato, al tempo in cui il segretario generale della Difesa non ricopriva ancora il suo attuale incarico ma era impiegato sul campo come capo missione e comandante della Forza Onu (Unifil). L’incontro ha rappresentato un’opportunità per consolidare i legami di amicizia e approfondire alcune complesse tematiche geopolitiche che interessano il Medio-Oriente. Non solo, tra gli argomenti di comune interesse affrontati vi sono stati anche gli aspetti relativi al complesso ammodernamento e approvvigionamento delle rispettive Forze armate. Aggravati inoltre dagli effetti negativi della guerra in Ucraina, quali le conseguenze sulla supply-chain dell’industria della Difesa.
(Foto: ministero della Difesa)