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Così Meloni rassicura Kiev (anche sul supporto militare). La visita di Urso

Il senatore Adolfo Urso (FdI) in visita a Kiev promette di sostenere un nuovo invio di equipaggiamento militare da parte dell’Italia verso l’Ucraina, ribadendo il sostegno alla resistenza ucraina da parte di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Un’iniziativa rilevante da parte del partito che, stando ai sondaggi, potrebbe esprimere il prossimo capo dell’esecutivo

Nel corso della sua visita a Kiev, il senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha presentato al capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak, l’importanza di proseguire sulla linea dell’invio di equipaggiamento militare da parte dell’Italia verso l’Ucraina. Il tema di un nuovo pacchetto di aiuto alla difesa è avvenuto in forma privata a margine dell’incontro, con il senatore italiano che ha ribadito “il pieno sostegno dell’Italia alla resistenza ucraina anche a nome del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni”.

Una mossa da futuro governo?

Secondo quanto riferito da Urso a Yermak, il sostegno del suo partito non “risentirà della situazione politica transitoria legata alle elezioni”, e caratterizzerà “anche il futuro governo nel pieno rispetto delle posizioni europee e atlantiche del nostro Paese”. Le dichiarazioni, di conseguenza, assumono una rilevanza centrale nel dibattito politico nostrano, dal momento che – stando ai sondaggi – è probabile che la coalizione di centro-destra vinca le prossime elezioni italiane, con il partito di Meloni destinato a finire in testa e a diventare la principale forza di governo. La mossa di Urso a Kiev, di conseguenza, potrebbe presto trasformarsi in una iniziativa del prossimo esecutivo, anche considerando il ruolo di primo piano rivestito dal senatore all’interno del suo partito.

I pacchetti di aiuti

I colloqui hanno riguardato anche la possibilità di prevedere forme di addestramento militare avanzato e condiviso, e il sollecito sblocco delle forniture militari decise dal governo e autorizzate dal Copasir. In qualità di presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, infatti, Urso ha supervisionato i lavori per l’approvazione di tutti i decreti sull’avvio di armi e materiale militare all’Ucraina presentati dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. L’ultimo pacchetto, il quarto, è stato approvato a luglio, pochi giorni dopo la crisi di governo, con l’elenco degli equipaggiamenti secretato. Con ogni probabilità, la conoscenza di Urso della natura dei sistemi inviata dall’Italia all’Ucraina ha rappresentato un valore aggiunto per i colloqui con la controparte ucraina.

Le armi all’Ucraina

Stando alle indiscrezioni di stampa, fino ad oggi il nostro Paese avrebbe mandato a Kiev mezzi blindati Lince, con protezioni anti mine, obici FH-70, mitragliatrici, munizioni e i sistemi di difesa terra-aria Stinger. Non è chiaro se saranno incluse anche le armi a più lungo raggio, ovvero i sistemi missilistici a lancio multiplo (Mlrs), simili agli Himars forniti dagli Stati Uniti. Kiev ha chiesto da tempo questo tipo di sistema d’arma, che sembra aver dato all’esercito ucraino un notevole vantaggio sugli invasori russi. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha più volte ripetuto che “gli Himars e le altre armi di precisione stanno cambiando il corso della guerra a nostro favore”.

L’arsenale di Washington

Il continuo impegno a rifornire Kiev di equipaggiamenti militari è, tra l’altro, emerso anche dal vertice di giovedì a Ramstein del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, a cui ha partecipato anche il ministro Guerini. L’iniziativa, lanciata ad aprile scorso dal segretario della Difesa americano Lloyd Austin, riunisce i rappresentanti di circa cinquanta Paesi, tra capi dei dipartimenti della Difesa e personale militare di alto rango. Nel corso del vertice, lo stesso Austin ha annunciato la decisione degli Stati Uniti di consegnare all’Ucraina nuovi aiuti militari per un importo di 675 milioni di dollari, con il nuovo pacchetto di aiuti che comprenderà, tra le altre cose, obici, veicoli Humvee, ambulanze corazzate, sistemi anticarro e munizioni aggiuntive per i sistemi missilistici a lancio multiplo Himars.

L’impegno Nato

L’importanza di sostenere il diritto all’autodifesa dell’Ucraina attraverso diverse tipologie di aiuto, tra cui anche quello militare, è stato ribadito anche dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, che ha accolto al quartier generale Nato di Bruxelles il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken. “Accolgo con favore i miliardi di dollari di sostegno aggiuntivo annunciati dagli Usa”, ha sottolineato Stoltenberg, sottolineando l’importanza di intensificare il sostegno militare affinché l’Ucraina possa prevalere come Stato sovrano indipendente. A giugno infatti i leader della Nato hanno concordato un pacchetto rafforzato di assistenza per l’Ucraina. Ma il segretario generale avverte: “nei prossimi mesi la nostra unità e solidarietà saranno messe alla prova. Con la pressione sulle forniture energetiche e l’impennata del costo della vita causata dalla guerra della Russia. Ma il prezzo che paghiamo si misura in denaro. Mentre il prezzo che pagano gli ucraini si misura in vite umane”.

Foto: Presidenza dell’Ucraina



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