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Chi sono le donne in gara al Congresso Pcc

“Le donne sostengono la metà del cielo”, sentenziava Mao. Vita e carriera di Shen Yiqin, Bu Xiaolin, Xian Hui e non solo, coloro che potrebbero entrare al vertice del Partito Comunista Cinese

Il presidente cinese Xi Jinping sarà sicuramente rinnovato al Congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc), previsto il 16 ottobre. Sta già definendo gli obiettivi per i prossimi cinque anni alla guida del Paese e tutta l’attenzione, nazionale e internazionale, è centrata su chi sarà eletto (o rinnovato) al Politburo e al Comitato permanente.

Sebbene il leader cinese Mao Zedong proclamasse che “le donne sostengono la metà del cielo”, al vertice del Partito Comunista non sono affidate a loro incarichi importanti. Almeno finora. Attualmente nel Comitato centrale del Pcc ci sono 204 membri titolari, di cui 10 donne (circa il 4,9%). Nella lista di sostituzioni invece ci sono 20 donne.

Tra le sostituzioni che sono in agenda c’è quella dell’unica donna tra i 25 membri: Sun Chunlan (qui il ritratto di Formiche.net). Nata nel 1950, Sun ha superato il limite di età imposto dalle regole del partito e ha già esaurito i due mandati.

Questa donna è una delle più potenti del Pcc, ha una lunga carriera all’interno dell’organizzazione politica ma è diventata nota per essere a capo della politica zero Covid della Cina. Ha anche avuto un ruolo significativo una provincia strategica vicina a Taiwan.

Secondo un’analisi dell’Osservatorio Politico della Cina, nella lista di possibili nomi per sostituire Sun Chunlan c’è Shen Yiqin. Nata a Zhijin County, Bijie, nel 1959, è capo del partito a Guizhou e la terza donna responsabile del Pcc a livello provinciale dal 1949. Laureata in Storia all’Università di Guizhou, ha fatto parte del movimento giovanile della Rivoluzione culturale e si è dedicata all’insegnamento, fino ad entrare al Pcc nel 1998. È stata vicepresidente dell’Associazione Accademica di Scienze Sociali a Guizhou. Ad aprile del 2007 è entrata nel Comitato Permanente ed è diventato capo del dipartimento provinciale di propaganda del partito.

Può competere con lei anche Bu Xiaolin. Nata nel 1958 in una famiglia molto nota nella Mongolia Interna, è nipote di Ulanhu, che è stato presidente generale presidente e fondatore della Regione Autonoma della Mongolia Interna e vicepresidente della Repubblica popolare della Cina.

Bu Xiaolin è laureata in Diritto economico all’Università di Pechino e nel 2006 è stata nominata segretario del Pcc. Nel 2008 è stata promossa a vicepresidente della Mongolia Interna e nel 2014 è entrata nel Comitato permanente del partito. Nel 2016 è stata nominata presidente della Mongolia Interna dopo le dimissioni di Bagatur, diventando la sesta donna nella storia della Cina a guidare un governo provinciale.

Nel “toto-nomi” c’è anche Xian Hui. Nata nel 1958 a Dingxi, fa parte della minoranza etnica hiu. È laureata in Letteratura cinese all’Università Minzu. Dal 2016 è presidente della Regione Autonoma Hui di Ningxia.

Donne di meno potere, ma comunque presenti nello scenario politico del Pcc, sono Li Bin, nata nel 1954 a Fushun nella provincia di Liaoning. Lei è stata l’unica donna con il ruolo di ministro di incarico nella Commissione Nazionale della Salute e la Pianificazione Famigliare dal 2013 al 2018. Attualmente è vicepresidente del Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese.

E Shen Yueyue, attuale presidente della Federazione di Donne della Cina e vicepresidente del Comitato permanente dell’Assemblea Popolare Nazionale. Hu Zejun, invece, è uno dei direttori aggiunti del Comitato di Popolazione, Risorse e Ambiente della Conferenza Consultiva del Popolo Cinese.

Infine, ci sono Song Xiuyan, già governatrice di Qinghai – seconda donna a gestire una provincia cinese – e oggi vicepresidente della Federazione di Donne della Cina e Xin Chunyin, giurista e vicepresidente della Commissione di Affari Legislativi dell’Assemblea Popolare Nazionale della Cina e Tie Ning, scrittrice, presidente dell’Associazione di Scrittori della Cina.



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