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La Russia fatica a tenere i territori occupati. L’evacuazione da Cherson

L’evacuazione dei civili dall’area di Cherson verso la Federazione Russa è ulteriore dimostrazione delle difficoltà che Mosca sta avendo nel mantenere le province occupate. Mentre le forze di Kiev avanzano, proseguono i bombardamenti russi.

Vladimir Saldo, il nuovo leader russo della regione meridionale di Cherson, ha esortato i civili a evacuare la zona di fronte agli “attacchi missilistici delle forze ucraine”, invitando la popolazione a recarsi verso la Russia. Parlando giovedì, Saldo ha detto che molte città della regione, comprese le due principali, sono sottoposte ad attacchi missilistici quotidiani da parte delle truppe ucraine. “Tali attacchi stanno causando gravi danni”, ha dichiarato, esortando i residenti dell’intera regione, e in particolare quelli della sponda occidentale del fiume Dnieper, a evacuare in Russia o in Crimea. Ha poi fatto appello al governo di Mosca affinché aiuti a organizzare il processo. “La Russia non sta abbandonando il suo popolo”, ha sottolineato, usando un detto popolare.

Un messaggio poi ripreso dal vice-primo ministro Marat Khusnullin che ha aggiunto: “Il governo ha deciso di organizzare l’assistenza per la partenza dei residenti della regione verso altre aree del Paese. Forniremo a tutti un alloggio gratuito e tutto il necessario”. Il primo gruppo di persone provenienti arriverà venerdì nella regione russa di Rostov.

Portavoce dell’esercito ucraino hanno negato che le proprie forze prendano di mira i civili. Le truppe di Kiev hanno recentemente riconquistato alcune zone nell’area nord-ovest della regione di Cherson, avvicinandosi all’omonimo capoluogo, soprattutto grazie ai sistemi missilistici Himars forniti dagli Stati Uniti. Con queste e altre armi hanno preso di mira obiettivi strategici russi minacciando di circondare il grosso delle forze russe a ovest del fiume Dnipro; anche se, a dire il vero, l’esercito ucraino mantiene un grande riserbo sui progressi delle truppe nell’area di confine con la Crimea.

La giornata di ieri, giovedì 13 ottobre, è stata densa di eventi tra i missili russi che hanno colpito molteplici obiettivi militari ed energetici ucraini nelle aree di Kiev e Leopoli, e lo scambio di venti prigionieri da entrambe le parti; oltre all’annuncio della Nato di fornire a Kiev decine di disturbatori di segnale da usare contro i droni russi (di fabbricazione iraniana) , e l’incontro tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan.


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