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“La povera Italia ridotta a paese, troppo paese”

“Un messaggio chiaro al Paese”. Così ha detto ieri Enrico Letta, presidente del Consiglio, presentando il decreto sul femminicidio ed è stata la parola “paese” a colpirmi. L’ho pure trascritta in maiuscolo per darle forza ma è chiaro che “paese” è un termine rivelatore di un degrado, è un eufemismo, come dire diversamente sovrana, non proprio stato né – Diocenescampi! – patria. Dire “paese” sottrae infatti autorevolezza alle istituzioni e non evoca la sostanza, cioè la nazione, il popolo, il suolo. Tutto ciò a maggior ragione trattando una materia speciale: l’Italia. E’, infatti, qualcosa di molto impegnativo già evocare l’Italia. E’ una profondità più che una recinzione geografica, l’Italia. Arriva dai millenni, pronuncia un preciso quadrato dove fondante è la formula che convoca i padri, altro che i costituenti ed è Roma orma amor….”. p. buttafuoco ilfoglio.it

rare volte mi sono trovato d’accordo con pietrangelo buttafuoco. ma dopo questo “riempitivo” mai più chiamerò paese il nostro Paese.


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