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Putin e Snowden, Obama parla agli americani e cerca di limitare le polemiche

Anche i presidenti della prima potenza al mondo vanno in vacanza. Le ferie del Comandante in Capo sono state precedute da polemiche interne e internazionali particolarmente forti. Ecco perché prima di lasciare la stanza ovale, si è resa necessaria una conferenza stampa. La crisi nella relazione bilaterale con la Russia di Putin, ridimensionata a “pausa di riflessione”, come nelle coppie di fidanzati, brucia.

Obama non vuole ritrovarsi isolato e ha dovuto smentire l’ipotesi di diserzione dai giochi olimipici di Sochi. Gli atleti americani ci saranno ed il massimo della concessione al sentimento di irrisione nei confronti dell’ex colonnello del Kgb è una battuta sui gay e lesbiche oggetto di un’azione normativa liberticida da parte di Mosca. Non ci sono stati, e non ci sarebbero potuti essere al punto in cui si è arrivati, riferimenti circa la eventuale riconsegna di Snowden. Su questo il presidente Usa deve incassare lo sgarbo del collega russa.

E a proposito dell’ex contractor dell’intelligence, Obama ha fatto buon viso e cattivo gioco. Gli ha dato atto di aver favorito una riflessione critica sui metodi di raccolta di dati in favore della trasparenza ma ha ribadito che Snowden “non è un patriota”. Quanto al merito delle accuse lanciate dal “traditore”, il comandante in capo ha promesso una riforma del Patriot Act e la nomina di una commissione di garanti esterni che controlli i programmi di sorveglianza globale. Anche in questo caso Obama ha voluto, seppur indirettamente, replicare a chi lo ha accusato nei giorni scorsi di aver ribaltato la sua posizione sulla Nsa. Quando era senatore la criticava, da presidente l’ha difesa. La cosa non sorprende in sé ma la potenza retorica del fact sheet e la comparazione delle dichiarazioni “prima e dopo” avevano lasciato un segno che il presidente ha cercato di attenuare.

D’altronde, la minaccia terroristica è ancora presente e fa paura. Anche se Obama ha scelto comunque di partire in vacanza. A Washington le polemiche proseguono e il presidente resta al centro delle critiche.



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