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Abolito l’elettrocardiogramma per attivita’ non agonistica: pote’ l’ignoranza piu’ della disattenzione

E’ proprio il caso di dire che piu’ della disattenzione pote’ l’ignoranza, nel senso di ignorare, non conoscere, la funzione di un esame strumentale: l’elettrocardiogramma, a cosa serve, quando e perche’ e’ necessario. Accade che nel cosiddetto decreto del ‘fare’ sia stato abolito l’obbligo di effettuare l’elettrocardiogramma per l’attivita’ sportiva non agonistica, come aveva previsto a suo tempo l’ex-Ministro della Salute, Renato Balduzzi anche se, a sua volta, si era dimenticato del cardiologo, l’esperto che sa leggerlo. “E’ una decisione del tutto inaspettata e direi sconcertante”, dice preoccupatissimo il direttore del Dipartimento di Cardiologia della ‘Sapienza’ di Roma leggendo e rileggendo il decreto del Governo ‘di servizio’ dell’ex-dc Enrico Letta. “Piu’ che decreto del fare mi sembra del non fare’, nota l’illustre cardiologo che ha dato vita alla ‘Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus’ per la prevenzione della ‘morte cardiaca improvvisa’, evento che colpisce soprattutto calciatori ed atleti professionisti e non risparmia giovani e meno giovani che invece praticano l’attivita’ non agonistica. Fedele e’ anche autore de ‘Il cuore dei giovani’ (L’Asino d’oro editore, Roma 2013) un libro dove spiega con chiarezza e dettagliatamente il da farsi per prevenire il drammatico evento. Il passaggio da Balduzzi alla Lorenzin, dunque, non e’ stato affatto felice! “La nuova legge affida ai medici o pediatri di base la scelta di effettuare o meno l’elettrocardiogramma in base a criteri clinici e anamnestici”, aggiunge il cardiologo che subito rimarca: “ma la funzione dell’elettrocardiogramma da effettuare prima della pratica sportiva e’ proprio quella di mettere in evidenza patologie assolutamente insospettate che possono essere causa di ‘morte cardiaca improvvisa’. Infatti, neanche il clinico piu’ perspicace potrebbe identificare, in base all’esame clinico e all’anamnesi, coloro che hanno necessita’ di un elettrocardiogramma dal momento che, anche in assenza di qualsiasi indizio clinico, questo esame puo’ rilevare anomalie imprevedibili dalle conseguenze  potenzialmente letali”. La Lorenzin ha fatto peggio di Balduzzi che almeno l’elettrocardiogramma l’aveva reso obbligatorio! “Purtroppo, le maglie della prevenzione primaria tornano ad allargarsi e i nostri politici – aggiunge Fedele – si prendono una grossa responsabilita’ con l’attuale dispositivo legislativo che da questo punto di vista  puo’ essere definito il decreto del “non fare”. E non si venga poi a ricorrere a concetti quali “l’ineluttabilita’” di fronte a fatti di cronaca che riportano con sempre maggiore frequenza morti improvvise di giovani ragazzi sui campi da gioco!”. Tali eventi infatti non sono dovuti al diavolo ne’ agli dei…”Essi non sono ineluttabili, ma prevenibili se solo si adottassero comportamenti da societa’ civile cui l’attuale dirigenza politica sembra essere insensibile in nome di imprecisati criteri di valutazione sicuramente non condivisi e non condivisibili dalla comunita’ scientifica”, conclude Fedele citando lo slogan ‘un elettrocardiogramma puo’ salvare una vita’, della campagna di prevenzione con uno screening elettrocardiografico che la Fondazione ha gia’ effettuato su piu’ di 4mila studenti di alcune scuole aecondarie di secondo grado del Lazio, Toscana, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Piemonte, Sicilia e Calabria.



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