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Voce di Al Sisi e prossimo ambasciatore a Roma. Chi è Bassam Radi

A margine della Cop27 in Egitto, il presidente Meloni ha incontrato il padrone di casa. È stata anche l’occasione per incontrare il prossimo inquilino della Palazzina Reale di Villa Ada

Nel quadro degli incontri bilaterali a margine della Cop27 in corso a Sharm el-Sheik, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha incontrato anche il padrone di casa, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. L’incontro è durato un’ora, ha comunicato Bassam Radi, portavoce del presidente egiziano e prossimo ambasciatore egiziano a Roma. Il diplomatico, dal 2017 voce del presidente a livello nazionale e internazionale, ha 54 anni, parla anche italiano e ha già lavorato presso l’ambasciata d’Italia.

IL PROFILO

Al ministero degli Affari Esteri dal novembre 1991, in passato è stato fra l’altro vice ambasciatore in Giappone e console generale a Istanbul, direttore degli Affari delle Nazioni Unite e membro del Comitato supremo di sicurezza per l’antiterrorismo nel 2015. È sposato e ha un figlio. È stato primo segretario dell’ambasciata egiziana a Roma fra il 2000 e il 2004. Il padre, Essam Radi, era stato ministro dell’Irrigazione egiziano negli anni Ottanta. Nominato a maggio, prenderò il posto di Alaa Rushdy, deceduto a metà gennaio dopo appena due mesi di incarico. Il diplomatico aveva rimpiazzato Hisham Badr, il quale aveva lasciato Roma il 15 ottobre dell’anno scorso, alla fine di un mandato iniziato nel 2016.

LA RESIDENZA

Sarà Radi il prossimo padrone di casa della Palazzina Reale di Villa Ada, già residenza di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia e della sua famiglia, dal 1904 al 1946, poi donata da Umberto II all’Egitto in cambio dell’ospitalità ricevuta dai suoi genitori durante l’esilio ad Alessandria nell’immediato dopoguerra.

L’ANALISI DI DENTICE (CESI)

Secondo Giuseppe Dentice del Centro studi internazionali (Cesi) “il fatto che sia stato mandato il portavoce della presidenza della Repubblica significa che hanno scelto un profilo elevato da mandare in una sede reputata di alto livello” per provare “a sbloccare la situazione”. Anche “da parte italiana c’è un interesse ad avere una personalità influente che possa essere un filo diretto con la presidenza”, aveva commentato l’analista all’Agenzia Nova.

LA PARTECIPAZIONE DI MELONI ALLA COP27

L’ambasciatore Radi aveva spiegato ad Agenzia Nova che “la partecipazione di Meloni costituirà indubbiamente un valore aggiunto agli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico, che è una priorità assoluta a livello internazionale”, ritenendo che l’arrivo del presidente del Consiglio in Egitto rappresentasse “un rafforzamento delle storiche relazioni bilaterali tra i due Paesi e due popoli fratelli”.

I TEMI DELL’INCONTRO

Durante il bilaterale odierno si è parlato di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili, crisi climatica e immigrazione. L’incontro, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha dato occasione a Meloni di sollevare il tema del rispetto dei diritti umani e di sottolineare la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki. Al-Sisi ha espresso la propria “aspirazione” che la visita di Meloni in Egitto dia un “nuovo impulso” alle relazioni fra Roma e il Cairo, come ha riferito all’Ansa il portavoce Radi. L’incontro “ha toccato la questione dello studente italiano Regeni e della cooperazione per raggiungere la verità e ottenere giustizia”, ha aggiunto l’ambasciatore.

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