La bozza fatta circolare riporta che la maggior parte dei membri del G20 condanna l’invasione, anche se riconosce che altri hanno posizioni diverse. E’ un buon risultato e un segnale della scarsa influenza russa sul forum internazionale
Il comunicato finale del G20 è arrivato, contrariamente ai pronostici. Gli scettici ritenevano che la presenza della Federazione Russa avrebbe impedito di arrivare a un qualsivoglia accordo sul testo comune da presentare, ovviamente in riferimento alla guerra in Ucraina, come raccontato da Formiche.net.
Alla fine la bozza fatta circolare, che deve ancora essere firmata, riporta che “la maggior parte dei membri” condanna l’invasione, ma al contempo riconosce che altri hanno visioni differenti. D’altra parte, è stata inserita la formula utilizzata in una dichiarazione delle Nazioni Unite: “(i membri) deplorano nei termini più forti l’aggressione da parte della Russia all’Ucraina ed esige il ritiro completo e incondizionato dal territorio ucraino”. Questa dizione è stata inserita come propria di una parte degli Stati del G20.
Insomma, il comunicato contiene comunque dei termini piuttosto forti. Come ha detto il politologo John Kirton, fondatore del G20 Research Group, “molto più forte e specifico di quanto mi aspettassi nei miei momenti più ottimistici. (…) Questo non lascia dubbi sul fatto che l’intero G20, inclusa la Russia e il suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, riconoscano la realtà che è stata la Russia a cominciare la guerra, che abbia commesso un atto di aggressione”.
Quindi Mosca non solo avrebbe perso il proprio potere di veto su cosa il G20 dice, ma evidentemente anche la Cina ha smesso di sostenere su questo la Russia.