In vista della ministeriale Esa di Parigi, Airpress ha intervistato Elodie Viau, direttrice Esa Telecomunicazioni e applicazioni integrate, sulla necessità europea di puntare al dominio cyber, rafforzando la sicurezza cibernetica delle connessioni via satellite e consolidando la leadership tecnologica del Vecchio continente
L’Agenzia spaziale europea (Esa) si prepara alla ministeriale di Parigi per discutere insieme agli Stati membri il futuro delle iniziative europee in campo spaziale. Tra le priorità vi è sicuramente le necessità di dotarsi di una connettività ancora più sicura, sempre attiva nel Vecchio continente, che permetta di proteggere i dati, colmare il divario digitale, sostenere la transizione verde, promuovere il commercio e servire le istituzioni, anche garantendo uno scambio sicuro dei dati. Airpress ne ha parlato con Elodie Viau, direttrice Esa Telecomunicazioni e applicazioni integrate (Tia).
Oggi si è reso ancor più urgente che l’Europa si doti di una connettività sicura sul piano cibernetico che non possa prescindere dai sistemi spaziali, come mai? E quali sono le principali sfide da affrontare?
Nel mondo di oggi ci troviamo di fronte a sfide importanti che si stanno accumulando con una modalità senza precedenti: le tensioni geopolitiche, la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico, l’approvvigionamento energetico, il divario digitale, la sicurezza informatica e dei dati e la pandemia. Tutte queste sfide possono essere affrontate solo con sistemi digitali che connettano le persone, garantiscano la sicurezza dei dati, consentano una gestione rapida e resiliente delle crisi e contribuiscano a rendere più efficiente l’uso delle nostre risorse. Senza lo Spazio, nessuna di queste reti sarebbe pienamente resiliente, ubiqua e completerebbe l’accesso globale. L’Europa non può dipendere da altri per costruire e gestire le risorse spaziali di cui ha bisogno. Non possiamo permetterci dunque di perdere la corsa globale allo Spazio e di rimanere indietro. Ciò è particolarmente vero nel campo delle telecomunicazioni: abbiamo bisogno di una connettività sicura per i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie. Si tratta di un aspetto fondamentale per l’autonomia, la resilienza e la protezione dei cittadini europei, nonché di un’enorme opportunità per la nostra leadership tecnologica e industriale nel settore delle comunicazioni satellitari.
Quali sono i prossimi passi per implementare la costellazione satellitare europea?
La Commissione europea ha espresso la necessità di una Costellazione multiorbitale europea per la connettività sicura (European secure connectivity). Il nostro ruolo all’Esa, in qualità di agente, è quello di supportarla a definire il miglior approccio programmatico e ingegneristico, specificamente adattato al dominio in cui ci troviamo; ad esempio, le telecomunicazioni che rappresentano un settore in cui gli investimenti e le iniziative private sono trainanti. Svolgendo un ruolo-chiave nella fase di sviluppo e validazione, in collaborazione con l’industria, ci assicureremo che le più recenti tecnologie e concetti digitali siano disponibili in Europa e che i partner pubblici e privati si uniscano allo sforzo e contribuiscano con il loro sostegno e la loro esperienza. Possiamo anche supervisionare l’industria durante l’implementazione di questa fase di sviluppo e convalida, per conto della Commissione europea.
Quali sono le principali criticità?
In questo quadro il tempo è fondamentale, così come il fatto che le risorse finanziarie sono scarse: crediamo che il forte sostegno degli Stati membri dell’Esa a questa fase di sviluppo e convalida sarà determinante per garantirne un’attuazione rapida ed efficace. Proporremo questo programma agli Stati membri in occasione della prossima Conferenza ministeriale che si terrà a Parigi nei prossimi giorni.
I fondi e gli investimenti messi a disposizione saranno sufficienti per raggiungere gli obiettivi desiderati?
Questo è il piano! Fa parte del nostro compito e della nostra missione: elaborare un concetto e un modello di partnership che utilizzi al meglio i bilanci degli Stati membri, ne garantisca il ritorno industriale e includa investimenti e impegni da parte dell’industria. Gli sconvolgimenti nelle tecnologie spaziali e la moltiplicazione dei progetti spaziali hanno infatti conseguenze positive a diversi livelli: un massiccio afflusso di capitale privato, innovazioni tecnologiche e, di conseguenza, un crollo dei costi e cicli più brevi nella produzione di beni spaziali. Tutto questo non può che aiutarci a ridurre il budget richiesto dalla Secure connectivity, ad accelerare e a lavorare in modo estremamente efficiente.
Cosa renderà la costellazione europea diversa dalle altre?
Parliamo di una costellazione multiorbitale, non solo per l’orbita terrestre bassa (Leo). È un progetto comune, multidisciplinare e multinazionale, che combina il know-how di partner pubblici e privati. Si tratta infatti di un sistema che impiegherà le tecnologie più avanzate, tra cui ad esempio la distribuzione quantistica delle chiavi. Guidato e gestito dall’Europa, il sistema sarà a disposizione anche dei Paesi africani che necessitano di connettività digitale dallo Spazio e non hanno i mezzi per costruire costellazioni autonome.
Che ruolo gioca la sostenibilità delle orbite in questo contesto?
Uno degli obiettivi specifici del programma è quello di migliorare la sicurezza e la sostenibilità delle attività spaziali, attuando misure appropriate per mostrare e promuovere un comportamento responsabile nello Spazio durante l’attuazione del programma, anche cercando di prevenire la proliferazione dei detriti spaziali. Si prevede di monitorare da vicino, sulla base di una serie di indicatori, la misura in cui gli obiettivi sono stati raggiunti, anche sulla base di quanto segue: l’impronta di gas serra derivante dal processo di sviluppo, dalla produzione e dal dispiegamento; il numero di satelliti attivi e di satelliti dismessi; il numero di detriti generati dalla costellazione; il numero di incontri ravvicinati. La sostenibilità dello spazio esterno è un tema di crescente rilevanza e urgenza, e l’Esa assume il suo ruolo di attore spaziale responsabile, sottolineato anche nella sua Agenda 2025 e nella sua Agenda verde. L’Esa sta già lavorando con l’industria per costruire le innovazioni tecniche necessarie a raggiungere gli obiettivi sopra citati e per guidare l’implementazione di un approccio a zero detriti.
Qual è in particolare il ruolo delle tecnologie quantistiche in questo contesto?
Le tecnologie quantistiche raggiungono livelli di sicurezza informatica e dei dati senza precedenti. Si tratta di una caratteristica fondamentale per i governi e le istituzioni, ma anche per l’industria, basti pensare al settore bancario. Le tecnologie quantistiche sono considerate dalla Commissione europea come uno degli importanti elementi costitutivi dell’iniziativa Secure connectivity, e la distribuzione quantistica delle chiavi di crittografia sarà una prima missione concreta e critica basata su tali tecnologie. L’Esa ha fatto grandi passi avanti nello sviluppo diq queste tecnologie. Proprio di recente, ad esempio, abbiamo annunciato Eagle-1 come primo satellite quantistico europeo, insieme all’industria, e stiamo proponendo, alla conferenza ministeriale 2022 dei prossimi giorni, lo sviluppo e la validazione in orbita della prima generazione del segmento spaziale EuroQCI attraverso il nostro programma Esa Artes 4.0 Saga.
Quale ruolo potrebbero svolgere invece le industrie europee nel garantire una connettività e una gestione sicure della costellazione?
Attraverso la nostra proposta di programma Esa relativa alla connettività sicura dell’Ue, vogliamo collaborare con l’industria a tutti i livelli, nella progettazione, nel concetto, nello sviluppo, nella produzione e nella convalida dell’infrastruttura di connettività sicura. L’approccio di base della Commissione europea prevede partenariati pubblico-privati per i servizi di comunicazione sicura. L’Esa pertanto collaborerà con l’industria per aiutarla a innovare, progettare e convalidare queste soluzioni complesse. L’Agenzia fornirà inoltre supporto e competenze alle PMI e alle start-up del New space che intendono implementare sistemi aggiuntivi focalizzati su alcune missioni mirate e, più in generale, approcci dirompenti a tutti i livelli. Nel corso degli anni, l’Esa ha acquisito una forte esperienza nell’implementazione di progetti di partenariato con l’industria e ha adattato il suo modo di lavorare per venire incontro ai cicli di innovazione e produzione più brevi richiesti dai partner commerciali.
La costellazione è terreno fertile per rafforzare la leadership tecnologica europea? In che modo?
La logica di questo programma segue uno schema che l’Esa ha sviluppato nel corso degli anni e per il quale possiamo vantare un curriculum davvero notevole. L’Agenzia, in qualità di agente e laboratorio pubblico di R&S, riunisce investimenti e competenze pubbliche e private, e si concentra sullo sviluppo e sulla convalida di tecnologie, elementi costitutivi e soluzioni satcom end-to-end che hanno una prospettiva commerciale o istituzionale. L’Esa aiuta quindi a trasformarle in imprese e a servire sia le industrie sia le Istituzioni per soddisfare le loro esigenze di telecomunicazioni e connettività. La formula è “business focus”; ci assicuriamo di investire in tecnologie che sono necessarie e che possono essere immesse sul mercato con successo.
Ci spieghi meglio…
Si tratta di un modo molto pragmatico per rafforzare la leadership dell’Europa. Applicheremo questa partnership con le aziende che svilupperanno e distribuiranno le infrastrutture necessarie all’Ue. Ma in aggiunta, in questo caso, saremo anche un partner-chiave della Commissione europea per ideare il miglior approccio di implementazione, valutare le offerte fornite dal settore privato e supervisionare le attività di sviluppo e convalida condotte dall’industria per costruire le soluzioni proposte. Con questa iniziativa, l’industria europea ha la possibilità di rafforzare la propria posizione sul mercato sviluppando tecnologie e capacità produttive all’avanguardia con un approccio sostenibile. Ciò consentirà all’Europa di attrarre e sviluppare i talenti di domani e di assumere una posizione di leadership.
In che modo un sistema cyber sicuro a livello delle telecomunicazioni e delle applicazioni integrate può sostenere e favorire la transizione verde? Su quali principali infrastrutture di Terra e spaziali punterà l’Esa per raggiungere l’obiettivo di uno Spazio green e pulito?
Il nostro pacchetto ministeriale Telecomunicazioni e applicazioni integrate sostiene lo Spazio per un futuro verde. Le soluzioni spaziali proposte rispondono alla crisi climatica e ambientale globale, a sostegno di una transizione verde e sostenibile verso una società a zero emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle risorse e resiliente.
Ci può fare un esempio?
Un esempio è il futuro internet quantistico – che rende un sistema informatico sicuro – il quale ci permetterà di riconsiderare le nostre attuali abitudini di produzione, trasporto e consumo, tenendo conto dell’ambiente. Queste capacità di calcolo quantistico ad alte prestazioni, intrinsecamente sicure, che elaborano dati spaziali e terrestri, forniranno risposte a sfide quali il miglioramento del monitoraggio del clima e l’azione per mitigare l’impatto sul ciclo dell’acqua e sugli eventi estremi correlati, come le inondazioni improvvise, l’innalzamento del livello del mare, la siccità, la sicurezza alimentare, oltre che la decarbonizzazione dei trasporti. Una transizione verde sulla Terra significa anche una transizione sostenibile nello Spazio. Alla Conferenza ministeriale, l’Esa proporrà quindi una nuova risoluzione che impegnerà l’Agenzia a raggiungere l’obiettivo di zero detriti entro il decennio e a promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie come il servizio in orbita e la rimozione attiva dei detriti.
In che direzione si sta muovendo l’Esa sul piano strategico per provvedere nel prossimo futuro alle comunicazioni prima sulla Luna e poi su Marte?
Siamo pionieri nello sviluppo di Moonlight, una costellazione unica intorno alla Luna che collega la superficie lunare, le missioni, i veicoli spaziali, gli astronauti e la Terra. È stato progettato per essere un sistema aperto che consente a diversi attori di utilizzare un sistema comune invece di investire individualmente in costose soluzioni proprietarie. L’idea è di sostenere una presenza costante sulla Luna e di contribuire allo sviluppo di quella che chiamiamo economia lunare (Moon economy). Possiamo sfruttare i nostri punti di forza nella connettività su altri pianeti e corpi celesti; anche questa è una questione di leadership. Proporremo Moonlight agli Stati membri della Conferenza ministeriale e speriamo di poter contare sul loro sostegno. Insieme, dobbiamo fare in modo che l’Europa possa affermare di essere una potenza spaziale globale.
(Foto: Esa)