La Bank of Japan lancia una serie di test con la collaborazione di tre colossi bancari nazionali. Obiettivo: verificare la fattibilità della Cbdc e decidere se adottarla entro il 2026
È più di un esperimento. Anche perché sono coinvolti tre colossi bancari nazionali come Mitsubishi Ufj, Sumitomo Mitsui e Mizuho. La banca nazionale del Giappone prepara lo sbarco dello yen digitale. E prevede di iniziare a testare la fattibilità della Cbdc, la Central bank digital currency, grazie alla collaborazione dei principali istituti di credito del Paese.
Il progetto pilota della Bank of Japan (BoJ) punta a effettuare una serie di test per l’emissione della valuta digitale nazionale giapponese a partire dalla primavera del 2023. Come parte del processo, la Banca centrale dovrebbe avvalersi di filiali private e altre organizzazioni per rilevare e risolvere eventuali problemi relativi ai depositi e ai prelievi dei clienti sui conti correnti bancari. L’obiettivo è verificare la funzionalità offline della possibile Cbdc del Giappone per attuare i pagamenti senza l’utilizzo di Internet. La BoJ prevede di procedere con il suo test sullo yen digitale per circa due anni per poi decidere se emettere una valuta virtuale entro il 2026.
L’esame ha lo scopo di verificare se depositi e prelievi di denaro tramite conti correnti possano essere effettuati senza problemi con l’uso di una valuta digitale della banca centrale. Se la BoJ, tramite il governatore Haruhiko Kuroda, decidesse di emettere uno yen digitale, i consumatori potrebbero utilizzare la valuta tramite un’applicazione speciale scaricabile sullo smartphone. L’adozione di una moneta digitale a livello nazionale, inoltre, dovrebbe essere supportata dal sistema giuridico, che dovrebbe definire il ruolo della moneta e il futuro delle banche private nella struttura che ne deriverebbe. Le autorità devono garantire che una Cbdc possa essere utilizzata anche in tempi di emergenza, come nel caso di disastri e calamità naturali, e che possa essere protetta da contraffazioni o attacchi informatici. La BoJ è entrata nella seconda fase dei suoi esperimenti per studiare la fattibilità dello yen digitale dallo scorso aprile, esaminando funzioni come i trasferimenti di denaro.
Nell’ottobre del 2021 il direttore esecutivo della BoJ, Shinichi Uchida, aveva dichiarato che la Banca nazionale del Giappone si sarebbe attivata per creare una valuta virtuale in grado di coesistere con i metodi di pagamento tradizionali. “Penso che dovremmo considerare la necessità della Cbdc tra i metodi di pagamento utilizzati dalla gente comune”, aveva sottolineato Uchida. “Pertanto, oltre alla coesistenza orizzontale, diventerà importante la coesistenza verticale, ovvero il modo in cui vari attori condividono i ruoli nell’ecosistema Cbdc”. Il governo presieduto da Fumio Kishida ha promosso una società senza contanti, in particolare dopo la pandemia Covid. Il premier, però, ha annunciato che la decisione sull’adozione dello yen digitale spetterà ai cittadini tramite un apposito referendum.