Lo slogan è quello proposto dal comandante del Mozart Group, una compagine di ex militari provenienti da diversi Paesi, che addestra le unità ucraine impegnate al fronte. Cibo, acqua, assistenza tecnica e preparazione del personale medico e civile sono i tratti che differenziano questo gruppo dalla temuta Compagnia Wagner. Da cui il nome
Una task force di circa una dozzina di militari statunitensi, altamente qualificati e con lunghe esperienze di guerra alle spalle dall’Afghanistan alla Bosnia all’Iraq, addestrano le forze ucraine al fronte. La Ong statunitense Mozart Group, come si vede sulla homepage del sito, fornisce capacità, addestramento, equipaggiamento alle unità ucraine impegnate nei combattimenti contro i Russi.
“Addestriamo i soldati ucraini a combattere contro i russi e il Generale inverno” – si legge in una intervista di Francesco Semprini de La Stampa al comandante operativo della compagnia, l’ex marine Martin Wetterauer. Il quale spiega che la compagnia di volontari sia nata dalla volontà di un gruppo di militari di dodici nazionalità diverse di mettere la propria esperienza al servizio della lotta per libertà del popolo ucraino. La prima cosa che incuriosisce della formazione, naturalmente, è il nome. Nato quasi per scherzo e subito accettato, fa riferimento ai temuti mercenari russi della Compagnia Wagner.
Il comandate spiega che, oltre al gioco del nome, vi sono differenze sostanziali tra le due milizie. La Wagner è una compagnia di tagliagole che porta morte e distruzione, bombardamenti sui civili e saccheggi dei territori. La Mozart salva le vite degli Ucraini, formandone le unità di difesa territoriale e altre forze armate. Il gruppo si finanzia tramite donativi e contributi, e questo è probabilmente anche ciò che li distingue dalle formazioni mercenarie.
Il comandante Wetterauer ha, tra le altre cose, addestrato anche il famoso battaglione Azov. Famoso perché accusato di essere una milizia filo-nazista, accusata, oltre a sventolare svastiche e inneggiare a Adolf Hitler, di massacri di civili russofoni negli anni precedenti all’invasione russa del 24 febbraio.
Nulla di tutto ciò, l’ex marine è chiarissimo: “Mozart ha istruttori di tutte le razze e le religioni, bianchi, neri, ebrei, cristiani, asiatici e nessuno di loro ha rilevato o denunciato comportamenti discriminatori da parte degli Azov”. E prosegue: “Ogni volta ci siamo trovati davanti giovani pronti a combattere per il loro Paese, persone con una gran voglia di imparare. In generale tra gli allievi migliori che abbia mai avuto nella mia vita”.
Alla domanda su quale sia la situazione sul campo, il comandante risponde che gli Ucraini non smetteranno di combattere finché ci saranno territori occupati dai Russi. Attualmente l’inverno è arrivato e con esso, oltre al significativo rallentamento delle operazioni, si fa sentire la carenza di infrastrutture per la distribuzione di energia, riscaldamento e acqua potabile, distrutte dall’invasore. “Mozart Group si dedica molto a supplire queste carenze portando al fronte carburante, generi alimentari, acqua potabiel e tutto ciò che possa essere d’aiuto”.
L’Ucraina può vincere la guerra, sostiene Wetterauer. Il punto è capire quanto ci vorrà, ed è evidente quanto sia necessario lo sforzo occidentale a supporto perché ciò avvenga: armi, tecnici e ingegneri, questa è la ricetta vincente.