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L’impegno di Sace per le infrastrutture strategiche

Nel solco delle garanzie green, del made in Italy e del supporto della transizione energetica ed ecologica, ecco quattro progetti sostenuti da Sace relativi all’ammodernamento e allo sviluppo di strutture portuali italiane, hub strategici per il nostro export e storici crocevia degli scambi commerciali del nostro Paese

Con l’obiettivo di supportare la competitività del Sistema Paese, Sace interviene a sostegno anche di progetti strategici. Si tratta di progetti che per l’economia italiana sono particolarmente importanti sotto il profilo dell’internazionalizzazione, della sicurezza economica e dell’attivazione di nuovi processi produttivi e occupazionali.

In questa linea di business rientrano quindi tutte quelle operazioni che hanno lo scopo di rafforzare la posizione delle imprese italiane nei mercati esteri (attraverso, ad esempio, investimenti strategici o acquisizioni di aziende target estere); di aumentare la resilienza del Paese a possibili shock esogeni, sempre più frequenti e imprevedibili nell’attuale contesto economico (come, ad esempio, l’indipendenza e il soddisfacimento del fabbisogno energetico dell’Italia); e di sostenere gli investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture.

Il tema della competitività del Sistema Paese è strettamente connesso con tutta l’operatività di Sace e abbraccia ambiti diversi: dal sostegno al made in Italy e alle filiere strategiche alle garanzie finanziarie a supporto dei progetti di transizione energetica ed ecologica. Ed è proprio in quest’ambito che Sace gioca, attraverso le sue garanzie green, un ruolo fondamentale nell’attuazione del Green New Deal italiano e degli investimenti strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le garanzie green di Sace, controgarantite dallo Stato italiano, sono destinate infatti a sostenere progetti che hanno la finalità di agevolare il passaggio verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti. In questo ambito, in circa 2 anni di attività, Sace ha concluso quasi 230 operazioni per un totale di circa 6 miliardi di euro di contratti e investimenti garantiti. Un trend destinato a crescere grazie alle numerose convenzioni finalizzate con gli istituti di credito.

Quattro porti, quattro storie

In questo solco rientrano quattro progetti, recentemente sostenuti da Sace, relativi all’ammodernamento e allo sviluppo di strutture portuali italiane, hub strategici per il nostro export e storici crocevia degli scambi commerciali del nostro Paese.

Come riportato nel Focus On “Ieri, oggi e domani: le infrastrutture in Italia” elaborato dall’Ufficio Studi di Sace, i porti, insieme ad aeroporti e ferrovie, saranno le infrastrutture che cresceranno maggiormente nei prossimi 5 anni (+3,8% in media l’anno) e su cui si concentreranno gli investimenti, trainati dalla spinta al green e alla transizione energetica.

I progetti hanno coinvolto strutture portuali dislocate in tutto il Paese, a partire da uno dei porti più antichi in Italia, quello di Genova Sestri Ponente. L’intervento di Sace, insieme a Banco Bpm e UniCredit, ha consentito l’emissione di una fideiussione in favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per un valore di 47 milioni di euro, che consente a Rcm Costruzioni di ottenere l’anticipazione contrattuale necessaria ad attivare e velocizzare la realizzazione dei lavori di rinnovamento dell’area portuale. Il contratto, dal valore complessivo di 338 milioni di euro, prevede in particolare la progettazione e la realizzazione di lavori di adeguamento alle norme in materia di sicurezza e la razionalizzazione dell’accessibilità dell’area portuale industriale di Genova Sestri Ponente.

Spostandoci a Est, Sace è intervenuta a sostegno del porto di Trieste, il porto italiano più grande per traffico di merci, in un progetto che prevede la realizzazione di un nuovo polo logistico e la riqualificazione delle attività industriali e portuali, compreso il recupero ambientale  e la riconversione dell’area di Servola, da anni dismessa. Sace ha garantito un finanziamento da 20 milioni di euro, erogato da Bnl Bnp Paribas e UniCredit, a favore di Icop, storica azienda friulana specializzata nell’ingegneria del sottosuolo, destinato all’acquisizione delle quote di Finarvedi, la società concessionaria dell’area nella quale verrà realizzato il nuovo polo logistico infrastrutturale.

Guardando al Sud, Sace ha supportato il piano di investimenti 2022-2030 di Salerno Container Terminal, uno dei principali operatori dell’area portuale di Salerno. Nello specifico Sace ha garantito un finanziamento da 5 milioni di euro, erogato da Intesa Sanpaolo, che sarà destinato a rafforzare la posizione dell’azienda, in una realtà portuale che ha registrato una forte ascesa negli ultimi anni per quanto riguarda il traffico merci.

Anche il porto commerciale di Marghera, nell’area di Venezia, è stato protagonista di un intervento recente. Sace ha garantito un finanziamento, erogato da Intesa Sanpaolo, a favore di Alkeemia, azienda tra i leader mondiali nella chimica del fluoro, per l’acquisto di macchinari di ultima generazione, più efficienti, meno energivori e con minor impatto ambientale.  L’obiettivo è di promuovere un progetto di transizione ecologica dell’azienda che opera nell’area portuale, finalizzato a ridurre il suo impatto ambientale con l’adozione di processi più sostenibili. Questa operazione rientra nell’ambito delle garanzie green di Sace, destinate a supportare progetti che hanno la finalità  di agevolare il passaggio verso un’economia a minor impatto ambientale.

(Contenuto pubblicato in collaborazione con SACE)



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