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Engineering, online il nuovo Bilancio di Sostenibilità

Di Sara Dellabella

L’azienda guidata da Maximo Ibarra racconta come il digitale può aiutare a costruire una società più green, equa e inclusiva

Gli ultimi due anni sono stati complessi e sfidanti, segnati, a volte in modo drammatico, dal perdurare della pandemia da Covid-19, dalle tensioni geopolitiche che hanno scosso l’Europa, da crisi energetiche ed eventi causati da un climate change che non può più essere ignorato. In questo periodo di difficoltà, che ci ha costretto a ripensare le nostre priorità sociali e di business, chi fa impresa ha dovuto comprendere che le aziende devono essere soggetti agili, in grado di ripensare se stesse in modo veloce e stando attente a come il loro operato possa impattare in modo positivo sulla società. Questo vale, forse ancora di più, per le aziende che operano nel campo della tecnologia. Perché se c’è una cosa che in questa epoca di enormi cambiamenti è emersa in modo preponderante è che la digitalizzazione, la cui velocità di evoluzione non ha mai corso tanto velocemente, non serve e non deve servire solo per generare efficienza, ma deve essere una leva strategica in grado di avere un impatto sulla società. Un obiettivo scritto a chiare lettere anche nel Pnrr, in cui si ribadisce che Transizione Digitale e Transizione Green, così come la volontà di creare una società più equa e inclusiva, devono procedere di pari passo, per permettere una crescita del Paese giusta e sostenibile.

È da questi presupposti che parte il racconto che si snoda nel nuovo Bilancio di Sostenibilità di Engineering, punto di riferimento per la digital transformation di aziende e pubbliche amministrazioni, che da sempre ha l’ambizione di integrare i suoi obiettivi di business con quelli della sostenibilità ambientale ed economica.

“La nostra missione – scrive il ceo Maximo Ibarra nella lettera agli Stakeholder pubblicata nel Bilancio Sociale – mira a determinare un cambiamento dirompente che abbracci le tematiche ambientali, sociali ed economiche seguendo l’indicazione dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite: dal miglioramento delle condizioni di vita e garanzia di un accesso sicuro ed egualitario alla sanità, all’ottimizzazione ed efficientamento dell’utilizzo delle risorse energetiche, all’erogazione di servizi innovativi per la creazione di una società pacifica, giusta e inclusiva”.

Come si legge nel Bilancio, per la prima volta sottoposto a processo di revisione da parte di un ente terzo (Deloitte), di fatto non c’è quasi nessun settore della sfera sociale, istituzionale o aziendale, che non sia toccato dalla capacità di Engineering di proporre e implementare soluzioni innovative, in grado di generare impatti positivi rispetto alle sfide sociali ed ambientali presenti e future.

Scorrendo le pagine del Bilancio si conoscono quindi progetti che mostrano come la tecnologia e il digitale possano migliorare le condizioni di vita e di salute delle persone, la vivibilità urbana, e contribuiscano a contrastare il climate change. Dalla piattaforma Open Public Service (Opsi) che consente di identificare e prevenire le perdite d’acqua negli acquedotti al progetto internazionale WQeMS (Water Quality emergency Monitoring System) per il monitoraggio e la sicurezza dell’acqua potabile. E ancora: il progetto AiBiBank, finalizzato alla costruzione di una bio-banca che sfrutta algoritmi di Intelligenza Artificiale per la lotta ai tumori o Enershare, il primo data space europeo per l’energia che ha l’obiettivo di mettere a disposizione dati energetici interoperabili e sicuri a tutte le organizzazioni che operano nel settore.

Rimanendo in ambito ambientale, il Bilancio racconta anche come Engineering non solo supporta organizzazioni private e pubbliche nel combattere gli effetti del cambiamento climatico o nell’ammortizzarne gli effetti sul territorio, ma sia lei stessa un’azienda impegnata nell’essere sempre più a “impatto zero”. Dal punto di vista “environment”, nel 2021 il Gruppo ha raggiunto due target ambientali importanti: la riduzione del 5% del consumo di energia elettrica del data center di Pont-Saint-Martin e una riduzione di energia elettrica di tutti i data center pari al 14%. Due risultati che si affiancano al dato che certifica come il 65% dell’approvvigionamento di energia elettrica utilizzata dalle 39 sedi italiane dell’azienda e dai data center provenga da fonti rinnovabili certificate.

In ambito Governance Engineering si dimostra sempre più connessa alle sfide internazionali della sostenibilità e agli SDGs dell’Agenda 2030. Un impegno che porta avanti intensificando la sua presenza nei network della sostenibilità: dall’adesione al Global Compact dell’Onu (con la firma dei 10 princìpi ispirati alla sostenibilità ambientale, ai diritti umani, alla trasparenza dell’agire di impresa), l’adesione all’associazione Valore D, di cui Maximo Ibarra è membro del ceo Circle, per accelerare il raggiungimento di target relativi a Diversity e Inclusion, fino all’ingresso nella Fondazione per la Sostenibilità Digitale insieme ad altre importanti aziende e Università italiane nella convinzione che le sfide della sostenibilità necessitino di sinergie virtuose per realizzare un nuovo modello di design sociale, in grado di portare, attraverso il digitale, un benessere diffuso a persone e comunità.

Di rilievo anche i risultati raggiunti da Engineering in ambito Social: aumenta la presenza femminile in posizioni dirigenziali (+3%), cresce la presenza di giovani talenti under 30 (+6%), arrivano a circa 24.000 le giornate di formazione erogate dalla IT & Management Academy del Gruppo. A questi risultati interni vanno poi aggiunte le tante iniziative a favore della comunità realizzate dal Gruppo anche nel corso dell’ultimo anno, come i corsi di formazione digitale per oltre 100 ragazze e ragazzi della Comunità di San Patrignano, l’apertura del proprio programma di assunzioni anche ai profughi ucraini con competenze Stem, o l’impegno nel progetto Y-Med per facilitare l’inserimento lavorativo di giovani provenienti da Egitto, Libia e Tunisia.

Progetti, iniziative e soluzioni che mettono sempre al centro le persone e il loro benessere. Perché come ricorda Maximo Ibarra: “Le organizzazioni e gli attori economici stanno coltivando con sempre maggiore attenzione la cultura della responsabilità e dell’impegno verso le persone e la società. Sono certo che, anche spinti dalla sensibilità delle nuove generazioni, saremo chiamati nei prossimi anni a fare ancora di più, perché in un mondo sempre più interconnesso non esistono problemi sociali, economici o climatici che non riguardano anche noi o il nostro business e al contempo, di contro, non esiste scelta o decisione che prendiamo quotidianamente che non produca impatti significativi. La tecnologia può e deve aiutare a risolvere questi problemi, semplificando e migliorando la vita di tutte le persone”.

 

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