La commissione Esteri della Camera approva all’unanimità una risoluzione che impegna il governo ad agire in sede Ue e Onu per fermare le violenze del regime e a rafforzare i controlli per evitare che il territorio italiano possa essere utilizzato per eludere l’applicazione delle sanzioni
La commissione Esteri della Camera ha approvato oggi all’unanimità una risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Iran impegnando il governo a muoversi in sede Ue e Onu per ottenere dal governo di Teheran “l’immediata cessazione della repressione in corso” nei confronti delle proteste innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini e giunte ormai al quarto mese, oltre al rispetto dei diritti umani. In caso contrario, l’esecutivo è chiamata a lavorare per “ampliare, aggiornare ed estendere ulteriormente l’elenco delle sanzioni individuali”. Inoltre, la risoluzione impegna il governo a “rafforzare i controlli per evitare che il territorio italiano possa essere utilizzato per eludere l’applicazione delle sanzioni imposte contro l’Iran da parte di chiunque abbia interesse a farlo”.
A sottolineare l’importanza dell’unanimità con cui è stata approvata la risoluzione, i partiti hanno organizzato nel tardo pomeriggio una conferenza stampa con il presidente della commissione Giulio Tremonti (esponente di Fratelli d’Italia) e Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione, Laura Boldrini del Partito democratico, Federica Onori del Movimento 5 Stelle, Paolo Formentini della Lega (vicepresidente della stessa commissione) e Andrea Orsini di Forza Italia.
Nella risoluzione viene sottolineata la decisione di Antonio Tajani, ministro degli Esteri, che non ha risposto a una richiesta di incontro da parte dell’omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian in occasione dei Med Dialogues 2022, “cui era stato invitato dal precedente governo”. Con questa scelta, “l’Italia ha già dato un primo chiaro segnale”, si legge.
La risoluzione impegna il governo a:
a) adoperarsi, in linea con il tradizionale impegno italiano a favore della moratoria universale della pena di morte e di una sua abolizione, con la massima celerità e urgenza, nelle opportune sedi bilaterali e internazionali, al fine di chiedere l’annullamento delle sentenze di condanna a morte emesse nei confronti dei manifestanti arrestati e sollecitare il rilascio immediato e incondizionato, ritirando ogni accusa nei loro confronti, di tutti i detenuti che sono stati arrestati unicamente per aver esercitato pacificamente i propri diritti alla libertà di espressione, di associazione e di riunione pacifica nel quadro delle proteste;
b) promuovere una interlocuzione con le organizzazioni impegnate per la difesa dei diritti umani in Iran al fine di sostenere le legittime richieste di libertà del popolo iraniano;
c) promuovere le opportune iniziative in tutti i consessi internazionali, tra cui l’Unione europea e le Nazioni Unite, al fine di ottenere dal governo iraniano l’immediata cessazione della repressione in corso così come il pieno rispetto degli obblighi derivanti dal diritto internazionale, sostenendo tra l’altro, la Missione Internazionale Indipendente di accertamento dei fatti (Fact-Finding Mission) istituita dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, con Risoluzione adottata il 24 novembre scorso e co-sponsorizzata da tutti gli Stati membri UE, con il mandato di indagare sulle violazioni dei diritti umani in Iran in relazione alle proteste iniziate il 16 settembre 2022, in particolare per quanto riguarda donne e bambini, e di accertare i fatti e le circostanze legate alle predette violazioni;
d) in difetto di risposta positiva da parte iraniana in merito ai punti precedenti, lavorare nelle opportune sedi nazionali e internazionali al fine di ampliare, aggiornare ed estendere ulteriormente l’elenco delle sanzioni individuali, i responsabili della repressione e dell’uso letale della forza contro i manifestanti e proponendo anche specifiche misure volte al congelamento delle riserve iraniane depositate all’estero;
e) sostenere con fermezza nel quadro della politica di azione esterna dell’Unione europea la definizione e l’applicazione di misure sanzionatorie nei confronti dei responsabili di violazioni dei diritti umani in Iran;
f) invitare l’Iran a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e la Convenzione delle Nazioni Unite per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne;
g) rafforzare i controlli per evitare che il territorio italiano possa essere utilizzato per eludere l’applicazione delle sanzioni imposte contro l’Iran da parte di chiunque abbia interesse a farlo;
j) adoperarsi nelle opportune sedi al fine di rafforzare le misure restrittive a carico di persone ed entità statuali e non statuali responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.