È arrivata in Europa la variante CH. 1.1, che contiene una mutazione che potrebbe far diventare la malattia più grave. Sintomi e misure preventive
Febbre, dolori muscolari, mal di testa e afonia sono i sintomi della nuova variante Covid-19: Ortro. La mutazione CH.1.1 è stata battezzata Ortro, in riferimento al cane a due teste della mitologia greca.
Questa recente identificazione è la prova che la pandemia non è ancora finita, come ci tiene a ricordarlo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonostante in molti Paesi il virus sia considerato endemico.
Secondo i dati dell’Istituto Sanger, in Regno Unito, uno su cinque casi corrisponde alla variante Ortro (23,3). Il primo caso è stato identificato a novembre a Leicestershire, ma ora è diffuso in tutto il Paese. Rappresenta il 100% dei casi positivi al virus a Northumberland, Bradford, Wakefield, Blackburn with Darwen, North West Leicestershire, Breckland, Central Bedfordshire, Oxford, Reading, Woking, Enfield, Havering, Sevenoaks, Crawley e Adur, da quanto si legge sul Daily Mail.
In Spagna l’Istituto Carlo II ha registrato la presenza della mutazione CH. 1.1 nel mese di dicembre, e le autorità sanitarie si mantengono in allerta per un imminente aumento, anche se al momento la maggior parte dei casi è ancora dellla variante in circolo oggi. Anche negli Stati Uniti salgono velocemente i casi di Ortro.
Questa settimana, il ministero della Sanità spagnolo ha pubblicato un report sulla situazione epidemiologica delle varianti Sars-CoV-2 nel Paese, e sostiene che “dal punto di vista della sorveglianza consideriamo varianti di preoccupazione per la salute pubblica (Variant of Concern) quelle che possono avere un impatto significativo nella situazione del nostro Paese e per le quali esistono evidenze di un possibile aumento del contagio, della gravità della malattia o della mancata risposta immunitaria”. Per ora, Ortro non è in questa categoria.
Tuttavia, uno studio britannico ha individuato una mutazione chiamata P681R in Ortro, che è anche presente nella variante Delta. Si tratta di un fattore che attacca più cellule contemporaneamente, per cui rischia di fare diventare la malattia più grave.
Intanto, la buona notizia è che i Paesi europei sono organizzati per sequenziare in tempo reale i casi positivi e le acque di scarico, per cui qualsiasi nuova variante sarà tempestivamente identificata.