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Verso un cyberspazio sicuro. Ciardi (Acn) al CyberTech Tel Aviv

“La cooperazione internazionale tra i Paesi like-minded si sta muovendo nella giusta direzione”, ha dichiarato il vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ospite del maxi-evento in Israele

“C’è ancora molto da fare” nella costruzione delle capacità cyber (cyber capacity building) per rendere il cyberspazio un luogo sicuro, ma “la cooperazione internazionale tra i Paesi like-minded si sta muovendo nella giusta direzione”. Lo ha detto Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, intervenendo al CyberTech Tel Aviv 2023 in corso nella città israeliana. “La determinazione a lavorare insieme in uno spirito di fiducia reciproca per rendere il cyberspazio un luogo più sicuro richiederà un coordinamento e un sostegno politico notevoli. Prima di tutto, però, sarà necessario un radicale cambiamento di paradigma per cogliere l’impatto rivoluzionario delle tecnologie emergenti”, ha spiegato.

Con riferimento alla Nato Cyber Defence Pledge Conference 2022 tenutasi a Roma lo scorso novembre, Ciardi ha sottolineato l’importanza della protezione delle nostre infrastrutture critiche. “I cyberattacchi hanno effetti molto sensibili quando colpiscono reti, sistemi informativi e servizi che sono alla base delle funzioni essenziali dello Stato, sia per quanto riguarda la sicurezza nazionale sia per i servizi privati fondamentali”. In un contesto internazionale “che si fa sempre più preoccupante”, ha continuato, “ci sono molti motivi per concentrarsi su questo settore: mantenere le infrastrutture critiche pienamente operative è fondamentale”.

Raccontando al pubblico israeliano il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, Ciardi ha evidenziato l’importanza di un approccio alla cybersecurity “whole-of-society”, che coinvolga cioè tutta la società superando un approccio a compartimenti stagni. “La collaborazione tra istituzioni pubbliche, settore privato, università e singoli cittadini è quindi fondamentale”, ha spiegato evocando un concetto che in Israele va di pari passo con la cybersecurity: ecosistema. Questa collaborazione, ha dichiarato, “dovrebbe essere sostenuta e promossa rafforzando i rapporti di fiducia e i partenariati tra le parti interessate, oltre che sostenendo lo sviluppo delle loro capacità digitali e informatiche”.


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