La visita di von der Leyen e dei quindici funzionari Ue in Ucraina è un’ottima occasione per Kiev di tenere alta l’attenzione sulla guerra. Ma chi si aspetta di vedere progressi sull’accelerazione dell’ingresso del Paese nell’Ue resterà deluso
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è in visita in Ucraina insieme ad altri quindici membri del collegio dei commissari. In vista del vertice con Volodymyr Zelensky di domani, la Commissione ha già annunciato una serie di accordi con Kiev quali un memorandum d’intesa sulle biomasse e l’idrogeno per la ricostruzione e la fornitura di 2400 generatori per mantenere funzionante la rete energetica.
La visita è stata salutata con entusiasmo da Zelensky. “Il futuro dell’Ue si sta scrivendo proprio ora, in Ucraina. È una lotta per la libertà, la sovranità e la democrazia”, ha postato su Telegram il presidente ucraino.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha tuonato contro la visita: “Tutta la Nato è contro la Russia, ma ne usciremo più forti”. In un’intervista alla televisione di stato russa Ria Novosti ha accusato l’Europa di voler spazzare via quella che ha chiamato la “questione russa”, paragonando i Paesi europei ai nazisti.
Oltre agli entusiasmi è in arrivo una doccia fredda per quanti sperano in una rapida adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Il quotidiano Politico fa notare che durante la visita a Kiev non si toccherà mai l’argomento, ponendo enfasi su altre questioni, come l’accordo su un regime di esenzione tariffaria per i beni industriali e l’istituzione di un centro che indaghi sui crimini commessi dai russi in Ucraina.
Di positivo c’è certamente il fatto che il summit tiene alta l’attenzione occidentale sulla crisi. Elemento cruciale per Kiev, impegnata costantemente nel combattere la fatica della guerra nei suoi sostenitori e nell’assicurarsi il continuo approvvigionamento di materiale bellico e aiuti finanziari per non soccombere.