Confermati i direttori delle agenzie. Al posto di Massagli e Della Volpe arrivano due figure che testimoniano una scelta per la continuità in un momento di tensioni internazionali crescenti
Serpeggiava l’idea di cambiare i vertici dell’intelligence per dare un segnale di discontinuità anche in quel delicato comparto. Se non tutti, almeno uno. Ma così non è stato. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha scelto la continuità in un momento di tensioni internazionali crescenti: confermati l’ambasciatrice Elisabetta Belloni a capo del Dis (carica ricoperta da maggio 2021); il prefetto Mario Parente, un carabiniere, alla guida dell’Aisi (dal 2016, con prima un anno di vicedirezione dopo l’esperienza come comandante del Ros); il generale di corpo d’armata dell’Esercito Giovanni Caravelli ai vertici dell’Aise (dal 2014 con vice con delega all’esercizio delle funzioni vicarie, dal 2020 direttore).
Palazzo Chigi ha deciso di cambiare i vice di Caravelli, direttore con grande esperienza sul dossier Libia, cruciale per l’Italia e il governo in chiave energia e immigrazioni. Sostituiti l’ammiraglio tarantino Carlo Massagli, già consigliere militare di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, in età pensionabile, e Luigi Della Volpe, generale della Guardia di Finanza, in scadenza di mandato. I nuovi vicedirettori dell’agenzia di informazioni e sicurezza esterna nella sede unitaria di Piazza Dante a Roma sono Carlo Zontilli, generale dell’Esercito e croce di bronzo al merito per l’impegno in Afghanistan, e Nicola Boeri, già capocentro a Mosca e direttore del reparto analisi.
Se il primo è descritto come uomo di fiducia di Caravelli (entrambi sono stati ai vertici dell’artiglieria contraerea), la nomina del secondo pare sia stata, scrivono diversi giornali, sponsorizzata da Belloni. Dunque, scelte che rivelato l’attenzione e la cautela da parte di Palazzo Chigi, che ha scelto la continuità anche alla luce del lavoro svolto in questi anni delle agenzie nel contrastare i tentativi di influenza e interferenza russa già prima dell’invasione dell’Ucraina, come dimostrato dall’arresto di Walter Biot, ufficiale della Marina accusato di aver passato a Mosca documenti segreti della Nato, relativi anche alla situazione in Est Europa.
In primavera scadrà l’incarico del comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, che gode di grande considerazione bipartisan.