L’Esercito si proietta nel futuro concludendo il primo ciclo di sperimentazione sui Sistemi robotici autonomi alla Scuola interforze per la Difesa Nbc di Rieti. La Forza armata, grazie a Innovarmy, è ora pronta a guardare alla logistica distribuita
Sistemi robotici e innovazione al servizio dell’Esercito italiano per contrastare le minacce nucleari, biologiche e chimiche (Nbc). Così la Forza armata, nell’ambito della Campagna di sperimentazione concettuale Robotics and autonomous system (Ras), ha svolto l’addestramento conclusivo dell’Italian army robotic experiment (Iare). A ospitare l’iniziativa è stata la Scuola interforze per la Difesa Nbc di Rieti, presso la sua area addestrativa Nubich, dotata di diversi scenari attrezzati per poter eseguire molteplici attività pratiche di diverso tipo, da quelle biologiche a quelle radiologiche, oltre che del Cbrn Area control center (Acc), che costituisce la struttura di vertice della Rete nazionale militare di osservazione e segnalazione degli eventi Cbrn (chimica, biologica, radiologica e nucleare). Chiuso il primo ciclo di sperimentazione, ora l’Esercito guarda alla logistica distribuita attraverso il modello Innovarmy, che alimenterà le prossime attività nel settore delle tecnologie all’avanguardia.
Un polo dedicato al contrasto delle minacce Cbrn
La Scuola interforze di Rieti, che costituisce il Polo interforze per la Difesa Nbc, ha ospitato dunque un vero e proprio Open day multistakeholder, coinvolgendo l’industria, le università e i centri di ricerca in cui l’Esercito ha presentato i risultati del primo ciclo di sperimentazione sui Ras. Il Polo, infatti, ha lo scopo di formare il personale delle Forze armate e delle organizzazioni civili coinvolto nel settore Cbrn, fornire pareri e consulenze in questo campo, promuovere seminari e conferenze tematiche, oltre che partecipare con i propri rappresentanti ai gruppi di lavoro della Nato che si occupano di questioni Cbrn.
Tecnologie emergenti a servizio del terrestre
La campagna di sperimentazione sui Ras, implementata dalla Forza armata, ha preso il via dall’analisi delle tecnologie emergenti e disruptive, così come dell’impatto che il loro utilizzo può avere sulla modalità di condurre le operazioni militari sul campo. Tale ciclo di sperimentazioni è iniziato l’anno scorso, con lo scopo di voler approfondire come poter trarre il miglior vantaggio dall’impiego delle tecnologie innovative nell’eseguire i diversi compiti demandati all’Esercito.
La sperimentazione
Nel corso del 2022, le sperimentazioni hanno visto il supporto dell’azienda Milrem robotics, che ha condotto numerosi studi ed esercitazioni, anche sfruttando simulazioni virtuali. Con l’obiettivo di valutare i potenziali benefici derivanti dall’impiego della tecnologia Ras nel condurre attività tattiche in un ambiente urbano. I risultati ottenuti dagli studi hanno permesso sia di sviluppare concetti di impiego sia di acquisire una gran mole di dati e informazioni utili per diverse applicazioni, dall’orientare la strategia di introduzione in servizio dei Ras al supportare il processo generale di sviluppo delle capacità e capabilities della Forza armata terrestre. Seguendo lo sviluppo tracciato dal capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Pietro Serino, nel report “Esercito 4.0 Proiettati nel futuro”, il prossimo ciclo di sperimentazioni sarà incentrato sulla capacità dei Ras di assolvere compiti di logistica distribuita, oltre che sull’opportunità di utilizzare piattaforme robotiche in quello che viene chiamato “l’ultimo miglio” del campo di battaglia.
Innovarmy
La giornata è stata inoltre l’occasione per presentare Innovarmy. Si tratta del modello di innovazione che l’Esercito applicherà nel corso del prossimo ciclo di sperimentazione. Grazie alla pubblicazione periodica di call tecnologiche, la Forza terrestre conta così di intercettare le nuove tecnologie innovative che possano essere impiegate per essere funzionali alla soluzione di problemi operativi.
(Immagine: Esercito italiano)