* teatrinodellapolitica.com / @TeatrinPolitica *Il nostro splendido Paese è alle prese con un rigido inverno. Nulla
in confronto a quello che sta accadendo nel resto d’Europa, specie in
quella dell’Est (vi dicono niente -30° in Ucraina, Polonia, Romania…).
Il consumo di gas per il riscaldamento sale, ma i rifornimenti
dall’estero scendono.
Dunque rieccoci: come ogni
estate per l’energia elettrica, ogni inverno per il gas ci accorgiamo di
non essere pronti (qui sul Corriere la situazione italiana della rete).
E’ arcinoto che importiamo la quasi totalità dell’energia dall’estero.
Seppure sia impensabile cambiare in modo radicale la situazione in pochi
anni, quel che si è fatto rimane una bazzecola rispetto al necessario.
Allo
stesso modo le emergenze: ora la neve, in passato le alluvioni, gli
incendi e tante altre. Impossibile prevedere l’entità di alcuni fenomeni
con largo anticipo. Possibilissimo, auspicabile e giusto, però,
prepararsi, pianificare al meglio azioni sinergiche, prevedere
esercitazioni laddove necessarie, coinvolgendo anche la popolazione
interessata. E non buttare risorse in inutili acquisti di spargisale a
Palermo o gatti delle nevi a Roma (cosa che alcuni hanno velatamente
auspicato in questi giorni).
Sismi, naufragi, crisi
di vario genere accadranno comunque, che lo vogliamo o no. Ma l’essere
discretamente pronti o l’andare alla cieca è solo una decisione
strategica/politica/culturale di una nazione.
Se proprio non abbiamo idea da che parte iniziare, possiamo fare un colpo di telefono al Giappone o alla Svezia.
Buon divertimento!