Tra poche settimane si terranno le elezioni politiche in Germania. I due principali candidati che si sfidano per la cancelleria tedesca (Bundeskanzleramt)sono Angela Merkel (CDU) e Peer Steinbrücke (SPD).
I partiti minori che concorrono in questa tornata elettorale, e che potrebbero fare la differenza per stabilire poi l’eventuale maggioranza sono: Die Linke (partito di sinistra), l’FDP (i liberali) e i Die Grüne (i verdi) che sembrano interessare molto l’SPD di Steibrücke, come da lui stesso confermato anche durante l’intervista rilasciata al blogger berlinese Tilo Jung, di cui abbiamo già parlato.
Non mancano poi altri partiti in gara, come i Piraten, che presentano qualche similitudine con il movimento a cinque stelle in Italia, l’ MLPD – Marxistisch-Leninistische Partei Deutschlands, e altri micro-partiti.
Ho parlato con un gruppo di giovani tedeschi della situazione politica tedesca e loro hanno fornito degli scenari ipotetici.
Bastian (30 anni, diplomato, impiegato) dice che l’opzione più credibile sarà la große koalition, con SPD, CDU e FDP. Secondo Funny (33 anni, MA, avvocato), invece, la maggioranza resterà a Frau Merkel, che potrebbe però avere il supporto dell’FDP e lo stesso pensano Harald (29 anni, MA, medico del lavoro) e Daniel (27 anni, Bachelor, Manager alberghiero).
Meno ottimista è Milly (25 anni, Bachelor, studentessa) che non sa se voterà, perché l’ultima volta è rimasta delusa dal partito che ha scelto, i Grüne. Dice che non sa a chi dare il suo voto, perché poi “tutti fanno le stesse cose, e comunque non quello che hanno promesso di fare”.
Anche Tobias (28 anni, Phd, conduttore radiofonico) dice che probabilmente sarà la CDU a vincere le elezioni, ma non esclude la possibilità di una große koalition con l’SPD. Anche per Franziska (24 anni, Bachelor, studentessa) non ci sarà una vittoria certa, né per CDU né per la SPD.
Dalla discussione intavolata con questo piccolo gruppo di giovani, più altri presenti è stata segnata da un’idea di politica che definirei “disinteressata” poiché tutti hanno sostenuto che scegliere o meno qualcuno è poco importante, perché sia la CDU sia la SPD hanno la stessa prospettiva. Insomma, il voto viene dato, poiché è “giusto farlo”, ma l’interesse non c’è.
L’affluenza alle urne in Germania non è stata delle migliori in passato, questa tornata elettorale sembra essere caratterizzata, come lo è stato per noi all’inizio del 2013, da una bassa partecipazione, dovuta essenzialmente sia a un distacco dei cittadini dai partiti che “sono tutti uguali” e dalla crisi economica. Certamente, le frange più “conservatrici” trovano nella questione “mediterranea” un buon appiglio per la loro propaganda, in stile populista. Uno dei movimenti neonati Die Alternative (für Deutschland) ha utilizzato i finanziamenti alla Grecia come elemento di propaganda, per sostenere lo spreco di soldi tedeschi per i Paesi non virtuosi del Sud. Questo partito nasce agli inizi del 2013 ed è dell’area euro-scettica. Questo movimento è vicino anche ai partiti minori dell’estrema destra, per esempio l’NPD (Nationaldemokratische Partei Deutschlands).
Il rischio delle elezioni post-crisi economica sembra essere sempre quello della chiusura su se stessi, del neo-conservatorismo e del rifiorire di afflati nazionalisti. Anche in Germania la tendenza c’è, molto diverso poi dire che queste tendenze trovano una conferma nell’elettorato, ma il solo fatto che si costituiscano rappresenta, per me, un segnale di pericolo e su cui riflettere.